Europlot Daily – 14 maggio 2018

Lo scontro USA-UE sull’Iran
L'Unione europea deve decidere come gestire l'affossamento dell'accordo sul nucleare iraniano. Allargando il campo, questa crisi sarà cruciale per delineare il profilo futuro della relazione dell'Ue con l'amministrazione Trump. Per prima cosa, i ministri degli esteri di UK, Francia e Germania – ormai definiti E3 – si vedranno domani con il Ministro degli esteri iraniano Javad Zarif. Poi l'E3 e gli altri paesi dell'Ue torneranno a parlare dell'Iran il giorno seguente quando saranno tutti a Sofia per il summit europeo sui Balcani occidentali. E3 e Ue si sono mossi rapidamente, ma la fragile unità smentisce l'incombente ricaduta delle sanzioni sia a Teheran che nelle capitali europee. Il presidente iraniano Hassan Rohani subisce le pressioni degli estremisti che hanno sempre odiato l'accordo, i paesi dell'Ue affrontano la minaccia delle sanzioni statunitensi e possibili divisioni all'interno delle proprie fila. La divisione più grave è la solita: i paesi dell’Est non hanno grandi interessi economici in Iran mentre hanno un grande interesse a ingraziarsi gli Stati Uniti. Quindi, se richiesto, affosseranno ogni iniziativa comunitaria “bellicosa” nei confronti di Washington. Una reazione aggressiva potrebbe essere futile e porterebbe Trump a colpire l'Ue in altre aree, in particolare nella disputa commerciale transatlantica su dazi e tariffe attualmente in corso. Washington comunque vuole che la Ue collabori con gli USA a mettere insieme un nuovo accordo, e Macron già ci sta lavorando direttamente con Trump, immagino a nome di tutta l’Ue (o dell’E3, chi lo sa). Di sicuro, gli europei non sono disposti a pagare un prezzo economico per l'Iran.

...intanto
Secondo il repubblicano Eric Cantor, sarebbe vantaggioso un accordo tra Stati Uniti e Arabia Saudita per lo sviluppo del nucleare civile, mentre Claudio Descalzi – ad di Eni – mette in guardia dalla eventuale imposizione di sanzioni all'Iran, che avrebbero un effetto dirompente sui prezzi del barile e sull’attività dell’Eni nella Repubblica islamica.

70 anni di Israele
Oggi viene inaugurata oggi l'ambasciata statunitense a Gerusalemme. Donald Trump non ci sarà, ma al suo posto sono andati Ivanka Trump e Jared Kushner. Degli 86 stati invitati, solo 33 hanno confermato la presenza alla cerimonia. Austria, Ungheria, Rep. Ceca e Romania hanno prima bloccato la dichiarazione congiunta dell’Ue contro l’apertura dell’ambasciata – la Mogherini ci teneva – e oggi saranno presenti all’inaugurazione. Benjamin Netanyahu ha invitato i rappresentanti esteri a scegliere Gerusalemme come sede delle ambasciate, Rep. Ceca e Romania sono intenzionati a farlo, sempre per ingraziarsi Washington. L’ambasciata viene inaugurata in occasione dei 70 anni dalla proclamazione dello Stato di Israele. Mobilitati da Hamas, potrebbero essere centomila i palestinesi che da Gaza prenderanno parte alle proteste marciando verso la frontiera Gaza-Israele.

Polonia
Oggi a Bruxelles viene messa sotto esame la riforma della Giustizia di Varsavia, l'accusa è che la riforma violi le leggi e i valori dell'Unione europea perché minaccia l'indipendenza della magistratura. Il governo polacco ha fatto delle modifiche, ma ormai sono cinque mesi che la Commissione ha messo nel mirino questa riforma e la disputa ancora è lontana dall'essere risolta. Se il giudizio dell'Ue rimanesse negativo la Polonia pagherà un prezzo economico pesante nell'attribuzione dei fondi comunitari del prossimo bilancio europeo pluriennale.

Brexit

Theresa May richiama il proprio partito all'unità dopo le tensioni nate tra i Tories sulle alternative all'unione doganale e sulla soluzione del problema del confine tra Irlanda del Nord e Irlanda. La Francia vuole mettere pressione e spinge per una decisione immediata, entro giugno.

ISIS rivendica
L'Isis rivendica gli attentati avvenuti in tre chiese indonesiane, dove una famiglia si è fatta esplodere (Panorama) e a Kirkuk, nel Kurdistan iracheno (Ansa). Rivendicato anche l’attentato all’arma bianca a Parigi (TgCom24). Ormai i piccoli attentati in Europa non fanno più notizia, in Francia però l’attentato è l’ultimo di una lunga serie che dal 2015 a oggi ha ucciso 240 persone.

Morire mentre si lavora
Un incidente terrificante. Quattro lavoratori delle Acciaierie Venete a Padova sono stati colpiti da un getto di acciaio incandescente. Due di loro sono in gravissime condizioni, con ustioni su tutto il corpo

Federico Bosco

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