di Maurizio Vezzosi
Ieri tra il Mare d' Azov e lo stretto di Kerch tre imbarcazioni ucraine salpate da Odessa hanno intenzionalmente violato lo spazio marittimo presidiato dalla guardia costiera e dalla marina militare russa, ignorando più volte l'ordine di cambiare rotta. Dalla deliberata provocazione ucraina è nato uno scontro in cui i militari russi hanno anche aperto il fuoco, ferendo tre militari ucraini. Nonostante le accuse dell'Occidente Mosca non ha alcun buon motivo per alzare la tensione con Kiev.
Il disastro economico dell'Ucraina si fa ogni giorno più grave così come l'impopolarità di Poroshenko, che sa benissimo di non poter vincere le prossime elezioni presidenziali previste per marzo. Cercando di distrarre milioni di ucraini ridotti al freddo e alla fame, Poroshenko ha deliberatamente messo in scena il casus belli di Kerch: il presidente ucraino ha immediatamente firmato un decreto per l'istituzione della legge marziale, decreto che attende ora la ratifica parlamentare. Pur avendo chiamato alla mobilitazione generale, Poroshenko si è affrettato a specificare di non voler la guerra con Mosca. Tuttavia, se il decreto da lui firmato sarà ratificato dal parlamento, Poroshenko avrà la possibilità di sigillare le frontiere, di censurare completamente i media, di istituire il coprifuoco, di liquidare ogni compagine politica a lui potenzialmente ostile e di sospendere le elezioni.
Nel video alcune immagini dello scontro avvenuto ieri tra il Mare d'Azov e lo stretto di Kerch.
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