In Danimarca torna al potere la sinistra che punta sul welfare e la difesa dei lavoratori



di Fabrizio Verde

La sinistra torna al potere in Danimarca dopo quattro anni passati all’opposizione puntando sul rilancio del welfare e la difesa dei lavoratori. I socialdemocratici guidati da Mette Frederiksen - sarà il più giovane primo ministro del paese nordico - hanno ottenuto il maggior numero di voti, pari a oltre il 26%, mentre la destra del Danish People’s Party crolla passando in appena 4 anni dal 21% al 9,8%. Crescono invece di 5 punti i liberali del premier uscente Lars Loekke Rasmussen. Ma il blocco di sinistra conquista la maggioranza assoluta in parlamento.

I socialdemocratici recuperano consensi presentando un chiaro programma di sinistra incentrato sul welfare e la difesa della classe lavoratrice. A tal proposito è significativa una frase della leader Frederiksen riportata dal quotidiano britannico The Guardian: «Per me, sta diventando sempre più chiaro che il prezzo della globalizzazione non regolamentata, l'immigrazione di massa e la libera circolazione del lavoro sono pagati dalle classi inferiori».

Mette Frederiksen ha inoltre promosso il suo approccio come una prescrizione per i partiti socialdemocratici in difficoltà in tutto il mondo, rimproverando i socialdemocratici europei in un incontro a Lisbona lo scorso dicembre per aver perso la fiducia dei loro principali elettori, non riuscendo a impedire che la globalizzazione cancellasse i diritti dei lavoratori, aumentando la disuguaglianza, ed esponendoli a un'immigrazione incontrollata.

«Per anni abbiamo sottovalutato le sfide dell'immigrazione di massa«, ha detto loro secondo quanto scrive ‘The Guardian’.

«La politica economica e la politica estera in Europa sono state troppo liberali. Abbiamo fallito per quanto riguarda il mantenimento del contratto sociale, che è il fondamento stesso del modello sociale socialdemocratico».

Il premier uscente danese, il conservatore Lars Loekke Rasmussen, ha ammesso la sconfitta alle elezioni e annunciato le dimissioni.

I risultati delle elezioni in Danimarca mostrano che quando la sinistra torna a parlare al suo elettorato. A difendere le classi sociali più deboli e maggiormente colpite dalle politiche neoliberiste, viene premiata e riesce a drenare i consensi che finiscono a quell’ultradestra in cui il popolo cerca rifugio perché massacrato da scellerate politiche economiche imposte dalle élite.

Le più recenti da Finanza

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa