Austerità: la Commissione confessa il suo fallimento

L'Humanité.fr compie un interessante approfondimento su un documento rimasto inedito per la maggior parte della stampa – di cui vi avevamo parlato qui – da parte di uno dei principali economisti della Commissione europea, Jan't Veld. In "Il riequilibrio fiscale e il suo impatto nel centro e nella periferia dell'eurozona”, quest'ultimo ha misurato gli effetti dell'austerità nella zona euro e le sue cifre sono da bollettino di guerra: dal 2011 al 2013, infatti, queste misure sono costate alla Francia il 4,78 % del PIL; all'Italia il 4,86, alla Spagna il 5,39, ed alla Grecia fino 8.05 punti. Anche l'effetto sul tasso di disoccupazione è impressionante: 1,9 punti in più dal 2011 in Francia e in Spagna, 1,7 in Germania, e fino a 2,7 in Grecia.
Secondo Jan't Veld questo si spiega con "l'impatto negativo delle misure specifiche per ciascun paese", aggravato dagli "effetti negativi delle misure di risanamento negli altri paesi." Quando tutti i paesi dell'area dell'euro applicano allo stesso tempo le stesse politiche restrittive, queste interagiscono tra loro e gli stati ne subiscono reciprocamente le conseguenze. Lo studio dimostra come la Francia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia non colmeranno sino al 2018 il ritardo nella crescita causato dalle sole misure di austerità intraprese tra il 2011 e il 2013.
Humanitè.fr intervista Thomas Coutrot, economista e co-presidente di Attac France, secondo cui le cifre di Jan't Veld "non hanno nulla di assurdo”. “Non so se è un'autocritica” perché la direzione della commissione a cui è collegato Jan't Veld - Affari economici e finanziari ( ECOFIN ) - è "la più ortodossa" in termini di liberismo. Ma l'economista di Attac ci vede l'effetto dei "problemi di legittimità politica posti ai governi e alla Commissione" dalla prosecuzione dell'austerità, che la rendono "un po' titubante " anche se "l'ordine del giorno reale dei difensori di queste politiche non è quello di ridurre il deficit, ma di accelerare lo smantellamento delle conquiste sociali" in Europa.

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