Durante il convegno "L'Euro contro l'Europa" organizzato dall'associazione Asimmetrie e da Nuova Italia, Fondazione presieduta da Gianni Alemanno, il filosofo italiano Diego Fusaro ha dichiarato come la "vecchia dicotomia destra-sinistra va semplicemente superata, perchè significa utilizzare le vecchie mappe della realtà in cui siamo oggi. Si tratta di agglomerare una forza politica che combatta il capitalismo finanziario e l'euro. La retorica destra sinistra serve solo a mantenere in ostaggio l'opinione pubblica dai problemi reali".

Il filosofo ha poi proseguito affermando come: "Austerity, global governance, spending review è l'emblema del pensiero unico liberista assolutista che uccide la politica. Viviamo una fase in cui il politico è totalmente destituito dall'economico: Fondo Monetario Internazionale e le varie banche sono l'emblema della spersonalizzazione di Marx: nessuno ha mai eletto e mai visto chi governa questi enti. Si tratta di uno svuotamento totale della politica e l'emblema della dittatura finanziaria. L'uso criminale dell'inglese è il modo migliore per uccidere un popolo, privandolo della propria lingua. Il compito principale oggi è risvegliare le coscienze rispetto a questa impotenza culturale della politica. L'euro è l'emblema di questa violenza del capitalismo economico verso i popoli. Lo spread prende il posto del carro armato. L'ultimatum non è più militare, ma economico. Comunque i popoli sono asserviti: la Germania sta ottenendo con l'economia quello che non ha ottenuto con i carri armati. Chiedete ad i greci".

Le cinque tesi sull'euro con cui Fusaro ha concluso il suo discorso: l'euro non è una moneta, ma è una modalità di governo; ha cancellato centinaia di anni di diritti socaili; non serve per i popoli, ma asservirli; ha distrutto la sovranità; è servito ad imporre un capitalismo americano senza più il Welfare. "Chi ci può salvare? Solo il fatto che il popolo conscio si unirà per prendere la parola contro questa follia dell'economia per porre nuovamente il primato della politica. Non è un discorso di destra o di sinistra."