Silvana Sciarra, una candidata non accettabile per il Movimento Cinque Stelle


Gli iscritti del Movimento Cinque Stelle hanno votato oggi (consultazione interrotta alle 18) e lo faranno anche domani (fino alle 12) per decidere se accettare o meno la candidata proposta dal Pd alla Corte costituzionale, la prof. Silvana Sciarra.

Aldo Giannulli
ne celebra sul suo blog l'integrità morale e la professionalità come ottima giurista. Considerazioni che, in parte, si scontrano con il fatto che Silvana Sciarra è stata una dei cinque membri (la commissione era composta dal prof. Mattia Persiani – Università Luiss; prof. Roberto Lessi – Università Luiss; il prof. Franco Liso – Università La Sapienza; il prof. Marcello Pedrazzoli – Università di Bologna; e appunto la prof. Silvana Sciarra – Università Luiss) che assegnarono il posto di professore ordinario a Michel Martone, figlio del noto giurista amico di Previti. Su quel concorso scriveva Travaglio: «a 29 anni Michel prende l’ idoneità e diventa ordinario all’ università di Siena. Lo promuove Persiani. La sfiga è cieca ma il culo ci vede benissimo». Per il giornalista de Il Fatto quotidiano quel concorso «è tutto da raccontare». «I posti da assegnare erano solo 2, 8 i concorrenti. In 6 però si ritirano. Restano Martone è un’altra persona. Martone arriva secondo. La prima aveva 52 anni, 40 pubblicazioni e 2 lauree. Lui un solo volume più uno provvisorio. Tre commissari su cinque danno valutazioni tra l’ imbarazzante e imbarazzato». L’unico entusiasta è Persiani. Martone passa. Il quinto professore, in forma anonima, si è sfogato qualche giorno fa con un quotidiano e ha parlato di Martone come «un raccomandato di ferro, iperspinto. Non è il peggio che ho incontrato ma è stato una esagerazione spingerlo così».
Ma a parte questo aspetto, quello che più conta è il curriculum di Silvana Sciarra che, semplicemente, la rende un candidato non accettabile per il Movimento Cinque Stelle e la sua scelta di mettere in discussione l'euro e l'attuale archiettettura istituzionale dell'Unione Europea. Membro dei comitati scientifici di European Law Journal; Comparative Labor Law and Policy Journal, European Journal of Social Law; ha collaborato con la Commissione Europea in numerosi progetti di Diritto del lavoro comparato; ha insegnato presso l’Istituto Europeo di Fiesole, dove ha diretto il Dipartimento di Diritto (1995-1996). In poche parole, Silvana Sciarra rappresenta tutto quello che il Movimento cinque stelle combatterà nei prossimi mesi in Europa. E, come insegna molto bene il caso della Corte costituzionale tedesca rispetto all'Omt, e quelle di Grecia e Portogallo – ultime baluardo democratico dei soprusi della Troika – la Consulta avrà un ruolo fondamentale nei prossimi mesi come garante dei rapporti tra il nostro paese e l'Ue. Avere all'interno candidati come Sciarra semplicemente rende il Movimento Cinque Stelle più debole per le battaglie che si vogliono portare avanti a livello politico e giuridico.

Come scriveva Paolo Becchi sul Fatto:
Non si vede perché il M5S debba continuare ad aspettare Godot (che non arriverà mai), anziché proporre direttamente un nome. Certo, per rispetto ai principi del MoVimento, bisognerebbe fare passare i quattro nomi scelti dai portavoce attraverso una consultazione tra gli iscritti, ma questo non dovrebbe essere un grosso problema. Al contrario: legittimerebbe i candidati, e potrebbe anche favorire la candidatura di altri esponenti indipendenti, altre personalità di spicco.
Sandulli è stata “archiviata”, come ha scritto Gasparri, per aver firmato nel 2005 una petizione contro la riforma della giustizia del centrodestra. Prova sia, questa, che sui nomi per la Consulta Pd e Forza Italia stanno semplicemente negoziando candidature di personalità legate ai partiti, tentando un accordo per uno “scambio” alla pari. Il M5S può, in questo momento, “far saltare” queste logiche, in nome dell’indipendenza della Corte Costituzionale. Ma, per farlo, serve un nome. Al più presto.

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