UE dipendente dal gas russo per il 'prossimo futuro'. L’avvertimento dell’Agenzia Internazionale dell’energia

L'Unione europea continuerà a dipendere dalle importazioni di gas russo per il "prossimo futuro", ha avvertito l'Agenzia internazionale dell'energia (AIE).
Poiché la produzione di combustibili fossili nazionale continua a diminuire rapidamente, soprattutto in Danimarca e nei Paesi Bassi, le importazioni di gas sono previste in aumento tra il 2020 e il 2030, secondo il rapporto 2014 dell’AIE sulla politica energetica dell'UE ripreso da EurActiv.
Le importazioni di gas naturale liquefatto per l'UE, di vitale importanza per diversificare l'offerta, hanno toccato un minimo storico nel 2014, la metà dei livelli del 2010.
Il gas non convenzionale, come ad esempio quello di scisto, prosegue l’Agenzia, potrebbe rafforzare la sicurezza energetica, ma incontra una forte resistenza politica da parte di alcuni stati membri.
"L'UE sarà dipendente dal gas russo per qualche tempo e questa è la realtà", ha ammesso il direttore esecutivo dell'AIE Maria van der Hoeven alla Commissione europea.
La sicurezza energetica è una priorità dei politici europei dal 2009, quando una controversia sul gas tra Russia e Ucraina ha interrotto le forniture verso l'Unione. Durante il 2014, il perdurare della crisi in Ucraina ha minacciato nuovamente le forniture di gas dell'Unione europea fino a quando un accordo raggiunto il 30 ottobre tra Russia e Ucraina ha garantito le forniture invernali
Circa il 15% delle importazioni di gas dell'Unione europea arriva attraverso l'Ucraina. Sei Stati membri, tra cui la Bulgaria e la Slovacchia, sono totalmente dipendenti dalla russa Gazprom come unico fornitore.

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