I dottor stranamore di Washington e il dilemma di Aleppo



PICCOLE NOTE



«Vorrei raccomandare ai colleghi di Washington di considerare con attenzione le possibili conseguenze delle loro decisioni – ha dichiarato Igor Konashenkov, portavoce del ministero russo della Difesa –. Vorrei ricordare ai vertici militari statunitesi che le basi aeree russe di Hmeymim e Tartus sono forniti di sistemi di difesa antiaerea S- 400 e S-300, il cui raggio di azione è in grado di intercettare qualsiasi mezzo non identificato». Da Euronews del 6 ottobre.

Nota a margine. L’avvertimento russo è diretta conseguenza del bombardamento effettuato a Deir Ezzor dall’aviazione americana, che ha causato la morte di oltre sessanta militari siriani, giustificato da Washington come un deprecabile errore (palese falsità come abbiamo scritto in note precedenti).

Un massacro che peraltro ha visto l’azione combinata dei top gun americani con i terroristi dell’Isis. L’azione Usa, infatti, ha consentito loro di conquistare la collina sovrastante l’aeroporto della città mettendo sotto scacco l’unica via di rifornimento degli assediati (la collina è stata poi riconquistata dai siriani).

Al di là della convergenza parallela tra terrorismo e anti-terrorismo, peraltro non nuova, l’attacco aveva un duplice scopo: far saltare la tregua e tentare di dare avvio a una nuova strategia, che prevede un intervento diretto degli Stati Uniti nel teatro di guerra siriano.

I dottor stranamore di Washington sanno che senza un più deciso impegno americano Aleppo è destinata a cadere. Cosa che consentirà ad Assad di vincere questa guerra (almeno questa fase cruciale).

L’avvertimento pubblico dei russi, almeno nelle intenzioni, serve a scongiurare pericolosi incidenti di percorso. Ma non basta a evitare tutti i rischi.

La Reuters dello stesso giorno riporta che il Dipartimento di Stato americano ha comunicato che negli Stati Uniti proseguono i colloqui riservati riguardo le «opzioni non-diplomatiche per affrontare la guerra in Siria, nonostante l’avvertimento russo».


Momento pericoloso.

Le più recenti da Piccole Note

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa