Soleimani. Mike Pompeo confessa: ucciso per nulla



Piccole Note

Intervistato da Fox News, il Segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo, smentisce quanto affermato sull’omicidio del generale Qassem Soleimani. Gli Stati Uniti hanno, infatti, hanno dichiarato che il Capo delle guardie repubblicane iraniane è stato ucciso perché progettava attacchi imminenti contro gli Stati Uniti d’America.


Ma nell’intervista ha spiegato che gli Usa in realtà non sapevano nulla di tali attacchi: “Non sappiamo esattamente quando e non sappiamo esattamente dove” sarebbero avvenuti, ha dichiarato con sconcertante chiarezza (The Hill).


Certo, ha ribadito che l’amministrazione aveva ricevuto notizie certe di “imminenti attacchi”, ma nulla di specifico, anzi quanto di più generico. Insomma, il generale è stato assassinato per motivi vaghi, assecondando notizie di intelligence alquanto vaghe.


Ha così confermato le aspre critiche mosse dai democratici, che avevano chiesto all’amministrazione Usa di fornire informazioni più dettagliate riguardo le “minacce imminenti” poste da Soleimani, tali da giustificarne l’assassinio.


Da quanto ha dichiarato Pompeo a Fox News, tali notizie non verranno trasmesse, semplicemente perché non esistono. Così si è ucciso un uomo, e altri con lui, e rischiato la terza guerra mondiale per nulla, al di là delle giustificazione postume su allarmi oltremodo generici dati per certi.


Così appaiono di interesse le parole del senatore del partito democratico Chris Van Hollen, il quale, rifacendosi a quanto avvenuto per la guerra in Iraq, ha dichiarato che, da quella guerra “abbiamo imparato nel modo più duro che le amministrazioni a volte manipolano e selezionano le informazioni per raggiungere i loro obiettivi politici. Questo è ciò che ci ha portato nella guerra in Iraq” (Politico).

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