Iran. L'Ucraine Airlines abbattuto. Errore o guerra elettronica?



Piccole Note

Nuovi dubbi sull’abbattimento dell’Ucraine Airlines da parte della contraerea iraniana, avvenuto il giorno in cui Teheran lanciava dei missili contro due basi americane, in risposta all’assassinio del generale Qassem Soleimani.


Sarebbe un errore della contraerea iraniana, che ha scambiato il velivolo decollato da Teheran per un missile nemico.


E però è davvero incredibile scambiare un aereo di linea decollato da Teheran per un missile diretto in direzione opposta. Su Piccolenote avevamo accennato come alcuni comandanti della Difesa iraniana avessero denunciato disturbi alle comunicazioni che facevano ipotizzare un attacco informatico da parte di entità ostili.


A rafforzare l’ipotesi l’ex analista della Cia, con funzioni antiterrorismo, Philip Giraldi in un articolo dell’American Herald Tribune.

Il transponder dell’Ucraine Airlines

Giraldi fa notare che “il transponder dell’aereo [sistema che comunica “l’identità” del velivolo ndr] si era spento e ha smesso di trasmettere diversi minuti prima che i missili fossero lanciati. E sono stati registrati problemi nella rete di comunicazione del Comando della Difesa aerea” iraniana.


Il disturbo delle comunicazioni ha fatto sì che i sistemi di Difesa attestati presso l’aeroporto di Baghdad, i Tor di fabbricazione russa, venissero gestiti “manualmente”.


Tali difese, spiega Giraldi sono dotati “sia di un radar in grado di rilevare e tracciare gli obiettivi, sia di un sistema di lancio indipendente, che include un sistema Identification Friend o Foe (IFF) in grado di leggere sia i segnali in arrivo che i segnali dei transponder, così da prevenire incidenti”.


“L’arresto del transponder, che avrebbe automaticamente segnalato all’operatore e all’elettronica Tor che l’aereo era civile – continua Giraldi -, ha indicato così automaticamente che si trattava di un velivolo ostile. L’operatore, informato sulla possibilità di missili da crociera americani in arrivo, ha quindi sparato”.


“Dato quanto accaduto quella mattina a Teheran, è plausibile supporre che qualcosa o qualcuno abbia interferito deliberatamente sia con le difese aeree iraniane sia con il transponder sull’aereo”, spiega Giraldi.

Ipotesi guerra elettronica


Il sistema Tor iraniano, prosegue Giraldi, è vulnerabile: “Può essere hackerato o ‘manipolato’, consentendo a un intruso di identificarsi con un utente legittimo e assumerne il controllo”.


“Secondo quanto riferito, la Marina e l’Aeronautica degli Stati Uniti hanno sviluppato tecnologie ‘che possono ingannare i sistemi radar nemici con falsi obiettivi […] Il Guardian ha anche riferito attraverso un’inchiesta indipendente come i militari degli Stati Uniti hanno da tempo sviluppato sistemi che possono alterare a distanza l’elettronica e il puntamento dei missili disponibili in Iran”.


“La stessa tecnologia può, naturalmente, essere utilizzata per alterare o persino mascherare il transponder di un aereo di linea civile in modo tale da inviare informazioni false sull’identità e sulla sua posizione”.


“Gli Stati Uniti hanno capacità di guerra informatica ed elettronica in grado di bloccare e alterare sia i segnali dei transponder di un aereo di linea che quelli delle difese aeree iraniane, così come Israele”.

Il video sospetto

Non solo l’abbattimento. Interpella anche il subitaneo filmato dell’impatto dei missili sul velivolo, che ha fatto il giro del mondo. Il video è stato pubblicato su Istagram dall’utente “Rich Kids of Tehran” (i bambini ricchi di Teheran…).


Giraldi pone una domanda interessante: come è possibile che “Rich Kids of Teheran” si trovasse alla periferia di Teheran, in un quartiere povero nei pressi dell’aeroporto, “alle 6 del mattino dell’8 gennaio con fotocamere” puntate proprio su quello spicchio di cielo e proprio nel momento in cui il missile ha colpito l’aereo ucraino? Per la cronaca la domanda se la sono posta anche le autorità iraniane, tanto da fermare l’autore del video…


Conclude Giraldi: “Metti insieme i Rich Kids e la possibilità di una guerra elettronica e tutto ciò suggerisce un evento premeditato e attentamente pianificato di cui l’assassinio di Soleimani era solo una parte”.

Ribaltamento delle percezioni


Quale lo scopo dell’abbattimento dell’aereo? Si chiede Giraldi. Il mondo, dopo l’assassinio di Soleimani, aveva protestato contro l’avventurismo americano e il popolo iraniano, addolorato, si era stretto attorno ai suoi governanti.


Dopo l’abbattimento, l’improvvido omicidio è passato in secondo piano. Il mondo protesta contro l’improntitudine iraniana che ha causato vittime innocenti. E contro l’iniziale, asserito, tentativo di insabbiamento, dato che nelle prima ore l’Iran aveva parlato di un guasto tecnico (avvalorato da un twitt di Trump, basato su informazioni di intelligence Usa…).


L’accusa di improntitudine e di insabbiamento ha riacceso la fiamma delle proteste contro le autorità iraniane che già avevano avuto luogo nel mese scorso (funzionali, allora come oggi, al regime-change) e che erano state sedate proprio dall’assassinato Soleimani…


Purtroppo sarà impossibile sapere se qualcuno ha davvero immolato 176 persone, tante le vittime, al sogno di un regime-change in Iran. Teheran ha accennato a tale possibilità, ma a bassa voce, come avesse paura solo di ipotizzare tale mostruosità.


Il punto è che un’eventuale denuncia, anche se solo ipotizzata, svuoterebbe i cieli di Teheran di voli commerciali, dato che le tensioni con gli Usa permangono.


E l’Iran dovrebbe peraltro dire al popolo iraniano che le sue difese, di cui ha fatto vanto finora per rassicurarlo a fronte delle minacce Usa, sono altamente vulnerabili.


Il silenzio, ovviamente, sta bene ai suoi antagonisti, che negherebbero una simile, criminale, ipotesi, accusando peraltro gli iraniani di voler stornare l’attenzione dalle loro responsabilità.

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