The Intercept rivela come Big Pharma finanzia e forgia la politica Usa

Le Case farmaceutiche Usa, tra cui le aziende produttrici di vaccini, sono entrate a gamba tesa nelle elezioni presidenziali americane del 2020, con lauti finanziamenti ad alcuni candidati, in particolare democratici.

A rivelarlo è The Intercept, che spiega come tale forma di lobbismo sia sempre esistita in America – da noi si chiamerebbero tangenti ma là va così -, ma era sempre stata limitata a donazioni tramite i Pac (Political action comitee) che hanno l’obbligo di renderle pubbliche.

Nelle ultime elezioni, invece, sono fluite attraverso i gruppi “dark money”, che drenano denaro privato per conto di partiti e candidati nel più assoluto anonimato. È quanto emerge dalle “ultime dichiarazioni fiscali della Biotechnology Innovation Organization (BIO), che fa opera di lobbyng per conto di Moderna, Pfizer, Johnson & Johnson e altre importanti aziende biotecnologiche coinvolte nell’attività di trattamento del virus Covid-19″.

“BIO – dettaglia The Intercept – è da lungo tempo l’organismo con cui l’industria biotecnologica influenza Capitol Hill e più recentemente è diventata il volto pubblico dell’industria dei vaccini durante la crisi di Covid-19”.

The Intercept, spiega che non è possibile sapere quanto tali aziende abbiano dato in tasca ai politici Usa, ma si sa per certo che Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson hanno elargito pecunia, dato che a dichiararlo sono state le stesse aziende (senza specificare però le cifre).

“BIO ha dato $ 500.000 a Majority Forward, un’organizzazione senza scopo di lucro che lavora per eleggere i Democratici del Senato e ha donato $ 250.000 all’American Bridge 21st Century, un sito Web di fact checking di ambito democratico”.

Il Center Forward, che si è opposto decisamente alla campagna per ridurre i prezzi dei vaccini, ha ricevuto $ 35.000 da BIO. Diversi politici giubilati dalle donazioni si sono opposti alle proposte per liberalizzare la proprietà intellettuale dei vaccini, che toglierebbe alle attuali Case farmaceutiche il monopolio della produzione e ne minerebbe la gestione della pandemia…

Non si tratta di noccioline: BIO, che è appunto l’interfaccia tra Big Pharma e i politici Usa, riceve donazioni annuali e non, e lo scorso anno ha raccolto 77 milioni di dollari che ha usato per questo lucroso lavorio sulla politica, che evidentemente gli assicura benefici molto più lucrosi.

“Negli ultimi due anni – prosegue The Intercept – BIO ha plasmato e difeso le politiche sui vaccini in favore delle aziende. L’organizzazione gestisce COVIDVaccineFacts.org [organismo al quale si abbeverano tanti media ndr.] e si è ferocemente opposta [con successo ndr.] a proposte politiche volte a limitare il potenziale di profitti dalle vendite di vaccini e a limitare i prezzi dei farmaci”.

“Le pubblicazioni mostrano che nei primi mesi della diffusione di Covid-19 negli Stati Uniti, i lobbisti di BIO si sono mossi per plasmare un’ampia gamma di questioni relative allo sviluppo del vaccino, ai prezzi, alla responsabilità legale e alla trasparenza. Il gruppo ha esercitato pressioni su tutte le misure di stanziamento volte a finanziare la ricerca e la produzione di vaccini e terapie usate per curare il Covid-19″.

“Il successo del vaccino è stato una manna finanziaria senza precedenti per i produttori di vaccini”. Conclude The Intercept. “Un recente rapporto della People’s Vaccine Alliance, un gruppo che favorisce la creazione di un vaccino generico, ha scoperto che Pfizer, BioNTech e Moderna stanno guadagnando profitti combinati di $ 65.000 ogni minuto. La sola Pfizer ricaverà $ 33,5 miliardi dal suo vaccino quest’anno, rendendolo uno dei prodotti farmaceutici più venduti mai prodotti”.

The Intercept non va più in là, essendo un media alquanto severo con i cosiddetti no-vax, ma è più che plausibile che BIO abbia contribuito non poco a forgiare la leggenda nera dei no-vax, che schiaccia chiunque abbia un ragionevole dubbio sulla gestione della pandemia e ponga domande altrettanto ragionevoli sulla campagna di vaccinazione (e altro) su posizioni non solo non accettabili dal sistema, ma anche irricevibili.

Si dimenticava: ovviamente BIO non è attiva solo in tempi di elezioni, dispiegando la sua funzione di influenza in maniera diuturna e “aggressiva”, per usare un aggettivo adoperato da The Intercept.

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