Stati Uniti, Turchia e YPG/SDF: La Guerra Interna ai Nemici della Siria



di Federico Pieraccini

Repubblica e Rai hanno scoperto l'acqua calda: la Turchia di Erdogan utilizza migliaia di jihadisti per combattere in Siria contro le milizie curde.


In realtà la storia completa è più o meno questa: Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Israele hanno, sin dal 2010, addestrato, trasportato, armato, finanziato, facilitato e coordinato l'assalto alla Siria con circa 250 mila jihadisti provenienti da tutto il mondo, provocando un disastro nella regione, in Europa e commettendo nel processo un'infinità di crimini contro l'umanità.


Al giorno d'oggi, l'esercito arabo Siriano, insieme ai suoi alleati Russi, Iraniani e di Hezbollah, hanno respinto e sconfitto l'assalto di al qaeda e isis, confinandoli nella regione di Idlib, creando molti problemi per tutte quelle nazioni che hanno contribuito a distruggere la Siria e il Medio Oriente armando terroristi senza scrupoli.


Uno di questi problemi riguarda la NATO e i due paesi più importanti: Stati Uniti e Turchia e le rispettive fazioni che sostengono in Siria.


Ankara considera le YPG affiliate al PKK bollando entrambe organizzazioni terroriste, per questo motivo ha pensato bene (!) di utilizzare gli stessi jihadisti di al nusra, daesh, al qaeda, fsa creati per attaccare le zone governative sotto controllo di Damasco, per sterminare i Curdi.


Gli Stati Uniti invece hanno, contribuito a creare daesh in Iraq nel 2009 per usarli come arma contro Damasco (in pieno coordinamento con Erdogan), armato dozzine di gruppi jihaidisti e sostengo anche le SDF (sigle inventata per dare un'altra definizione alle YPG curde ed evitare palesi imbarazzi con Ankara).


Washington è sempre maestra nel creare un problema (Al Qaeda, ISIS) per i propri fini geopolitici, poi quando la spinta si esaurisce o viene sconfitta, scatta il piano B: giustificare la propria presenza illegale in determinate parti del mondo con la scusa di combattere il terrorismo.


Esattamente lo schema visto in Siria: Il Pentagono ha tentato di usare daesh per rovesciare Assad e trasformare Damasco capitale del califfato. Poi, appena l'ISIS ha iniziato a subire sconfitte devastanti da parte dall'Esercito Siriano (grazie all’intervento Russo nel 2015), ecco che Washington è passata al piano B occupando il Nord della Siria, giustificando la propria presenza illegale con la difesa dei curdi da Daesh (!) e la missione di combattere il terrorismo.


E' solo grazie alla corruzione dei media mainstream compiacenti che si siano potute raggiungere tali livelli di contraddizioni e menzogne.


Le SDF e le YPG occupano il suolo Siriano senza l'autorizzazione di Damasco, grazie alla presenza illegale degli Stati Uniti che vige da garante militare, auspicando di innescare la spartizione della Siria con la scusa dell'indipendenza Curda.


Peraltro, quello che i media mainstream non raccontano mai è che una buona parte dei Curdi Siriani che vivono in Siria sostengono il governo di Assad e sono già da mesi in aree sotto il controllo congiunto con Damasco e l'esercito arabo Siriano.


Non a caso, le SDF e le YPG vengono sostenuti politicamente da molti paesi occidentali. È l'ennesimo tentativo di spartizione territoriale della Siria a favore di un enclave Curda. Il colmo è la politica d'Israele, mentre distrugge la vita di milioni di Palestinesi, pretende autodeterminazione per i Curdi in Siria. Senza vergogna.


Con l'annuncio di Erdogan di voler violare la sovranità Siriana per l'ennesima volta, la soluzione più logica alla vicenda sarebbe dovuta essere una richiesta di protezione (una volta scaricati da Washington) delle SDF a Damasco (e Mosca), obbligando il 'sultano' a ricomporsi e abbandonare i sogni di espansionismo.


Gli Stati Uniti sarebbero stati cacciati da buona parte della Siria, la Turchia non avrebbe attaccato i curdi e Damasco avrebbe ripreso il controllo di zone economiche di vitale importanza per le finanze del paese.


Invece no.


SDF e YPG non possono chiedere l'aiuto a Damasco, i loro padroni a Washington comprendono bene che senza una forza sul terreno da loro controllata, non potrebbero impedire ad Assad di riunire il paese e riprendere in mano il progetto di collegamento commerciale, economico ed energetico tra Libano, Siria, Iraq e Iran (con la benedizione Economica di Pechino che intende investire/concedere linee di credito da più di 600 miliardi di dollari tra Iran, Siria e Iraq)


L'Unica autorità legittima in Siria, capace di garantire la vita dei civili da attacchi indiscriminati daesh, FSA, Al Nusra, Al Qaeda, e tutte le 256 declinazioni jihadisti (di cui non esistono moderati) è il governo Centrale di Damasco e l'Esercito Arabo Siriano.


Turchia, SDF e Stati Uniti sono tre forze irregolari, illegali e occupanti illegittimi del suolo Siriano che si combattono in mezzo a migliaia di civili provocando disastri e danni facilmente evitabili.


Le modalità mediatiche e politiche con cui la vicenda si riverbera a livello internazionale non fanno altro che confermare il mio pensiero iniziale: Quella tra Turchia, Stati Uniti e SDF è l'ennesima guerra intestina ai nemici della Siria, sconfitti in nome della Civiltà dall'esercito arabo Siriano e i suoi alleati.

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