In uno dei tanti articoli che nelle ultime settimane attaccano il candidato del Front de Gauche (Partito Comunista Francese, Partito della Sinistra e altre formazioni di sinistra) alle elezioni presidenziali francesi, il Corriere della Sera etichetta come “paesi imbarazzanti” la Siria e l’Iran.
Probabilmente al Corriere della Sera non hanno apprezzato le posizioni di Jean-Luc Mélenchon sulla questione siriana o su che tipo di relazioni tenere con la Federazione Russa.
Dopo anni di bombardamenti umanitari (Sarkozy e Hollande), spaventa l’idea di un capo di Stato che voglia un confronto con il presidente Bashar al-Assad.
En #Syrie, il faut commencer par discuter avec Bachar El-Assad. #CPolitique #france5
— Jean-Luc Mélenchon (@JLMelenchon) 6 settembre 2015
Pour vous tous, on dirait que l'ennemi n'est pas #Daesh mais Bachar el-Assad ! #Syrie #PP3tv #PublicSenat
— Jean-Luc Mélenchon (@JLMelenchon) 20 ottobre 2015
Posizione troppo morbida questa per i media estremisti che, quotidianamente, ci mettono in guardia dal pericolo (???) russo.
Nell’articolo “La tardiva retromarcia di Jean-Luc Mélenchon, «bolivarista» francese” [1], che ha come obiettivo quello di ridicolizzare le proposte del candidato di sinistra, viene scritto come “aveva fissato nel programma alcune proposte di politica estera piuttosto fantasiose“. La “proposta fantasiosa” per il Corriere della Sera è tipo quella di “instaurare una politica di co-sviluppo con l’America latina aderendo all’Alba“. In effetti, confrontarsi alla pari con altri paesi aderendo a blocchi che non bombardano altre nazioni (NATO), deve sembrare qualcosa davvero bizzarro e fantasioso per chi, mediamente, non si fa troppi problemi ad appoggiare, più o meno indirettamente, interventi militari illegali in altri paesi. Nelle righe che seguono si citano appunto i due paesi in oggetto di questo articolo, Siria ed Iran, quali “paesi imbarazzanti”.
Di imbarazzante, per quanto mi riguarda, vi è solo l’atteggiamento del Corriere della Sera nei confronti di due paesi che sono in prima linea contro i terroristi che operano in Medio Oriente. Nei giorni scorsi, al vertice farsa del G7, hanno partecipato alcuni paesi del Medio Oriente per affrontare il problema terrorismo in Siria [2]. Tra questi vi erano anche Qatar ed Arabia Saudita. Queste presenze, sommate a quelle realmente imbarazzanti in ambito internazionale quali Donald Trump e Francois Hollande, avrebbero dovuto far titolare ai vari giornali “paesi imbarazzanti” (dove con “paesi” si vogliono intendere quei governi che, in questi anni, hanno sostenuto più o meno indirettamente il terrorismo e le aggressioni militari ed economiche a stati sovrani membri delle Nazioni Unite).
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