Dall'Europa Orientale fino a Mosca il 9 maggio è la giornata del coraggio contro la barbarie e l'imperialismo



di Danilo Della Valle


Il 9 Maggio è il giorno dei festeggiamenti per le popolazioni dell'Europa Orientale: si celebra la resa tedesca nella Grande Guerra Patriottica (Seconda Guerra Mondiale). I popoli dell'Est subirono più di tutti la veemenza e la ferocia dei nazisti, milioni furono i morti: dai Balcani fino alla Russia non si contano le storie strazianti: dai civili bruciati vivi a Chaty'n in Bielorussia ai deceduti per fame durante l'assedio di Leningrado, dalle migliaia di polacchi sterminati (circa 60mila) dai collaborazionisti di Bandera ai caduti eroicamente durante la difesa di Stalingrado.

A pagare il prezzo più alto fu l'Unione Sovietica, che durante la seconda guerra mondiale perse 23 milioni di persone, mentre in totale, per quanto riguarda l'Europa dell'Est, si raggiunse la cifra di 32 milioni di vittime, tra civili e militari. Forse per questo, o forse per un immane amore per la propria terra, che questa giornata è sempre stata ricordata con grande entusiasmo e ossequiosa rispettosità dalle popolazioni che abitano al di là di Berlino. Le parate si sprecano in Russia, Bielorussia, Moldavia e in tanti altri Paesi ex Sovietici; bambini, donne ed uomini scendono nelle strade agitando cartelli propagandistici antifascisti e foto dei propri parenti caduti durante quei giorni. La giornata della Vittoria è la giornata del coraggio contro la barbarie, del popolo contro l'imperialismo.

Eppure qualcosa negli anni è cambiato: in molti Paesi “europeizzatisi” questa giornata è stata rinominata, cambiata o addirittura vietata. Mentre in Ucraina la festa è stata totalmente stravolta nel 2015, dopo il colpo di Stato di Maidan, prendendo il nome di “festa della riconciliazione”, in Polonia la festa del 9 Maggio è stata abolita e sostituita dalla giornata della vittoria Nazionale, l'8 Maggio. In Lituania, a Vilnius, la parate della Grande Guerra Patriottica è stata sostituita. Il 9 Maggio tra le vie della capitale lituana si festeggia la Festa dell'Europa: sì alle bandiere della UE, agli stand pubblicitari di grandi aziende multinazionali, ma niente nastri di San Giorgio, nessuna allusione alla vittoria della Grande Guerra Patriottica, nessun ricordo. Così che il 9 Maggio, sul treno che da Vilnius porta a Minsk, si possono notare diversi lituani con nastri di San Giorgio in bella mostra che partono per la Bielorussia per ricordare, festeggiare, non dimenticare chi è caduto e chi ha realmente vinto la guerra.

Qualcuno in Occidente, con l'aiuto della propaganda dei governi di molti Paesi dell'Europa dell'Est, sta cercando di riscrivere la Storia a modo proprio, cercando di cancellare i fatti inequivocabili, non rispettando milioni di uomini caduti durante quegli anni, in nome di una finta democrazia liberale che sa tanto di dittatura.

“Li abbiamo liberati e per questo loro non ce lo perdoneranno mai” disse il generale Zhukov dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. A quanto pare il generale sovietico ci aveva visto lungo.

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