"Sono loro il virus più letale e va trovato il vaccino per annientarli"


di Francesco Erspamer*


Il capitalismo non è un destino né una necessità, tanto meno questo neocapitalismo becero, avido e incapace. Altro che tornare il prima possibile alla situazione precedente l'epidemia; altro che sognare soltanto che il Nord riparta, a qualunque costo e in qualunque modo, come vorrebbero i leghisti. Quale Nord? La Milano da bere dei forzati dell'edonismo e dello spreco? Quelli che per qualche gadget americano in più hanno accettato o addirittura richiesto la distruzione della sanità pubblica? Che hanno tollerato senza protestare livelli di inquinamento dannosi e probabilmente responsabili dell'alta mortalità da coronavirus pur di non rinunciare al SUV d'ordinanza? Che preferiscono Starbucks perché è di moda e Uber perché costa meno (non rispetto ai mezzi pubblici che però sono roba da sfigati) anche al costo di dare un'altra picconata alla piccola e media impresa e in generale alla classe media?


Peraltro da decenni la gran parte dei profitti della produzione del Nord finisce nelle tasche di alcune migliaia di rampanti e dei loro amici e amici degli amici, che proprio non ci stanno stare senza la barca e qualche amichetta a pagamento per credersi fichi.


Questa crisi non va superata "ripartendo" come se niente fosse stato, perché il pianeta non ce la fa più e le prossime catastrofi saranno molto peggiori. Questa crisi deve portare a una nuova società, che faccia uso delle tecnologie, delle capacità dei veri imprenditori (ce ne sono, insieme però a troppi furbetti, a troppi speculatori e a troppi camorristi) e delle enormi risorse comunque disponibili per far star bene tutti e in modo sostenibile, non pochi irresponsabili privilegiati, spesso ladri e corrotti, che si credono dèi solo perché sanno moltiplicare i soldi al prezzo della distruzione di un partimonio accumulato in milioni di anni dalla natura e in millenni dalla civiltà. Sono loro il virus più letale e va trovato il vaccino per annientarli. Al più presto, perché un altro ventennio di liberismo sarebbe fatale e probabilmente irreversibile.

*Professore all'Harvard University

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