Davvero credete che vivreste meglio negli Stati Uniti o nel Nord Europa?

27 Maggio 2021 13:09 Francesco Erspamer

Sono appena arrivato in Italia e ho fatto la prima spesa alimentare — per telefono e facendomela portare a casa, visto che pur avendo completato la mia vaccinazione un paio di mesi fa e avendo fatto tamponi prima di partire e all’arrivo, mi tocca stare in quarantena. Prodotti di qualità nettamente migliore che negli Stati Uniti e pagandoli meno della metà. Lo scorso autunno ho fatto dipingere la mia casa in Trentino: anche in questo caso meno della metà di quanto ho speso due anni fa in Massachusetts, e per un lavoro infinitamene più accurato.

Ma poi apro i giornali e leggo l’ennesimo confronto fra gli stipendi dei giovani rampanti italiani emigrati all’estero e quelli dei loro coetanei restati in patria, senza neanche una riga di informazione sul ben diverso costo della vita e in generale sulla qualità della vita. A Boston una famiglia che abbia un reddito di 2500 dollari al mese è ufficialmente sotto il livello di povertà, e per vivere dignitosamente (senza alcun lusso) ha bisogno di almeno il triplo. In Svizzera o in Danimarca è la stessa cosa. È vero però che gli iPhone e le BMW hanno ovunque più o meno lo stesso prezzo e troppa gente ormai pensa che il benessere si misuri con il possesso di questi oggetti di consumo.

Fino a quando continuerete a bervi la cazzata liberista che la globalizzazione sia non solo un bene ma anche inevitabile? Speravo che il Covid svegliasse qualcuno: macché, tutti a sognare che la ripresa porti stipendi americani o nordeuropei senza rendersi conto di cosa, inevitabilmente, li accompagnerebbe, soprattutto in assenza delle condizioni sociali per diventare come loro (ci vorrebbero secoli e non vedo perché).

E neanche un partito italiano, neanche uno (certo non il finto nazionalista Salvini e la finta fascista Meloni), che proponga la soluzione ovvia: rinazionalizzazione, protezionismo economico e culturale, preminenza dello Stato sui privati, distribuzione molto più equa delle risorse (una volta si chiamava socialismo), piena utilizzazione delle straordinarie capacità creative degli italiani, difesa a oltranza della nostra identità: per stare tutti meglio qui senza bisogno di svendere il nostro patrimonio e di distruggere il nostro ambiente, le nostre comunità, le nostre tradizioni solo per apparire statisticamente più ricchi di altri paesi, solo per vole’ fa’ l’americani.

Le più recenti da I mezzi e i fini

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa