Russia, Su-57 e S-70 Okhotnik sono l'incubo degli Stati Uniti

14 Settembre 2021 11:49 La Redazione de l'AntiDiplomatico

La guerra del futuro avrà un punto fermo: i droni. Tutte le maggiori potenze mondiali lavorano alacremente allo sviluppo di nuovi droni, dotati di tecnologia stealth e capaci di operare insieme ai caccia più moderni.

Gli Stati Uniti avanzano con il programma Skyborg. Ma la Russia non resta di certo a guardare: Mosca lavora all’integrazione del caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 con i droni Hunter-B, come evidenzia The Eurasian Times.

Il concetto alla base del drone accoppiato al caccia è quello del ‘fedele gregario’. Ossia, l'accoppiamento di un aereo pilotato con una squadra di veicoli aerei senza equipaggio (UAV).

Questi UAV sono indicati come aerei attritable low cost (LCAA), volano davanti all'aereo pilotato. Offrono un grado significativo di flessibilità operativa e generalmente trasportano un carico utile specifico per la missione.

Il termine ‘attritable’ è usato per evidenziare una caratteristica operativa chiave. Gli LCAA sono stati progettati per tenere a mente la sicurezza dei piloti umani e svolgere ruoli in ambienti considerati troppo pericolosi per i piloti di caccia.

Quindi perazioni ad alto rischio come l'identificazione, la sopraffazione e la soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD). Inoltre, questi droni possono anche essere schierati in modo sacrificale per allontanare il fuoco dal suo aereo partner pilotato.

Il vantaggio di possedere LCAA non è limitato al dominio operativo ma anche strategico, poiché aiutano a contrastare la simmetria tecnologica tra le forze aeree rivali. Questo concetto ha guadagnato slancio in tutto il mondo ed è visto come l'ennesima rivoluzione negli affari militari (RMA).

La letale accoppiata russa

Il Sukhoi S-70 Okhotnik-B, noto anche come Hunter-B, è un drone da combattimento di sesta generazione all'avanguardia con un potente profilo stealth. L'UCAV nasce da un'idea del Sukhoi Design Bureau e della Russian Aircraft Corporation MiG.

È stato sviluppato per l'aeronautica russa tenendo presente il concetto di fedele gregario. Gli Hunter-B saranno consegnati all'esercito russo entro il 2024 per essere schierati insieme al caccia stealth di quinta generazione Sukhoi-SU 57.

L'Hunter-B, o Sukhoi S-70 Okhotnik-B, ha compiuto il suo volo inaugurale di 20 minuti nel 2019, dove è stato visto volteggiare presso il centro di prova di volo statale di Chkalov ad Astrakhan.

L'Okhotnik è alimentato da un motore AL-31 e vanta un potente design ad ala volante e un peso al decollo di circa 20 tonnellate. Ha un raggio operativo di 6.000 chilometri e può navigare a circa 1.000 km/h.

La fusoliera del drone è ricoperta di vernice che assorbe i radar, progettata per offrire una sezione radar ridotta (RCS) o una funzione invisibile. Secondo quanto riferito, l'Hunter-B può essere equipaggiato con carichi utili di puntamento, comunicazione e ricognizione elettro-ottici.

Mosca vuole che il drone operi in combinata con il caccia stealth di quinta generazione Su-57. Si prevede che il drone Sukhoi S-70 opererà in collaborazione con il caccia da combattimento di quinta generazione SU-57 per estendere il campo radar del jet da combattimento e utilizzare le sue abilità invisibili per designare obiettivi a lungo raggio per il suo aereo principale senza essere rilevato.

Un problema per gli Stati Uniti

Mosca ha fatto rapidi progressi nella tecnologia UAV negli ultimi anni, colmando le lacune di lunga data nei suoi droni, in particolare combinando ricerca e sviluppo con i più moderni caccia stealth. Un aspetto che rende il tutto molto preoccupante per Washington.

Gli Stati Uniti, infatti, rispetto al passato hanno oggettive difficoltà a livello economico e sono in ritirata da diversi scenari. Insomma, la superpotenza è declinante.

Il predominio nei cieli vantato dagli Stati Uniti sembra ormai giunto alla fine. La Russia, e anche la Cina, avanzano senza alcuna intenzione di fermarsi.

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