La devastazione senza fine del sistema industriale italiano: oltre 800 mila giovani (molti laureati) hanno abbandonato Lombardia e Veneto


di Paquale Cicalese*


Buongiorno a tutti. Mi capita di leggere da anni broker che hanno come mestiere quello di rivendere macchinari e impianti usati nella produzione industriale di aziende italiane a imprenditori asiatici, africani, latinoamericani e dell'est.

Dal 2010 il fenomeno si è intensificato molto e negli ultimi due anni è proprio esploso. Amici del nord mi invitano a visitare le aree industriali e artigianali, un tempo floride, ora un deserto.

816 mila giovani, perlopiù laureati, hanno lasciato il paese negli ultimi 10 anni, in gran parte dalla Lombardia e dal Veneto. Ricchezza, produzione, artigianalità, saper fare, saperi che vanno via. Chiedo: in questo contesto, come si pensa a costruire il socialismo e o fare la cosiddetta lotta di classe?

Forse che i partigiani non difendevano gli impianti industriali dalle razzie naziste?

C'è una guerra di capitali da decenni e il paese è nel mirino. Alcuni sono scandalizzati che dò voce all'aristocrazia finanziaria, ma evidentemente la realtà sfugge. Ho la fortuna tramite un amico di avere ogni giorno la rassegna stampa finanziaria.

Ieri 120 articoli di allarme su popolare bari e banche italiane. Me li leggo in treno e quando vado su facebook la gente parla di Renzi e Salvini. Ebbene si, mi trovo molto più in sintonia con Milano Finanza che con la "sinistra".

Mi si dice: sei un proletario.

Il materilasmo storico di Benjamin mi ha insegnato a cogliere il tempo ora, che altro non è che il passato dei padri colto in un attimo, nel presente e farlo proprio. E io ho sempre in mente le parole di quei broker che descrivono in maniera impetuosa la perdita della produzione industriale.

Venite al sud, e vedete quante fabbriche sono rimaste. Hanno attuato il Piano del ministro dell'economia nazista Funk, dobbiamo fare solo i camerieri a loro che vengono in Italia in vacanza. E poi la moda, che fa ricche pochissime persone mentre la stragrande maggioranza ha salari da fame.

Ecco perché continuerò a dare voce alla borghesia industriale, almeno quella non legata alle filiere tedesche, che non è poco. Ed ecco perchè considero molto importante in questa fase storica la rassegna stampa finanziaria, rispetto ai commenti, ai messaggi e alle telefonate dei "puristi".

Non è tempo di purismo, è tempo di difendere il Paese.

*Post Facebook del 17 dicembre 2019

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