Gli Usa seguono la Cina: gli anni'90 sono finiti (tranne che nella gabbia mortale dell'UE)

08 Marzo 2021 15:00 Pasquale Cicalese

Il punto focale dei prossimi decenni è come fronteggiare la Cina. Gli Usa scelgono la forma militare e l'imitazione della strategia cinese anni novanta basata sugli investimenti, industriali e infrastrutturali, come via per aumentare l'apparato industriale e la produttività totale dei fattori produttivi.

Lato debole, l'enorme miseria che 50 anni di attacco al salario ha lasciato al Paese. In ogni caso, gli Usa dopo decenni giocano sulla domanda e non più sull'offerta.

Vogliono aumentare il tasso di investimento per stare al passo di quello cinese.

La Cina per decenni ha giocato sugli investimenti, sia inizialmente tramite il risparmio degli esuli, come ricorda Arrighi, sia successivamente tramite il risparmio interno nel frattempo creato, ora enorme.

Dal 2008 basano tutto su conoscenza, tecnologia, saperi, aumenti della catena del valore, high tech, in una parola il marxiano plusvalore relativo. Dopo aver dedicato il 43% del pil agli investimenti spostano l'accento sul salario e sul salario sociale, da qui la nascita di una classe media di 600 milioni di persone che l'affranca dall'Occidente, la spinta propulsiva interna diviene dunque maggioritaria. L'Ue è nata, lo dicono i suoi trattati, come zona di deflazione salariale e di smantellamento del welfare, concesso negli anni del dopoguerra per paura dell'Urss (non a caso l'attacco inizia dopo la dissoluzione dell'Urss).

La strategia è basata sull'offerta, investimenti e consumi vengono sacrificati in nome del surplus delle partite correnti che non trovando sbocco va a finire negli ...Usa.

Gli economisti dell'Ue, non si sa in base a quale teoria economica (non certo Smith), hanno ritenuto centrale basare tutto sull'abbassamento del costo del lavoro, dimenticandosi della produttività, che dipende da ben altri fattori, e della produttività totale dei fattori produttivi. Gli Usa sono ben posizionati adesso nella risposta alla Cina, ci vorrà del tempo, ma le basi sono poste, l'Ue, come sembra affermare oggi lo stesso Prodi, è ormai persa.

Ora noi abbiamo Draghi, francamente non so dove voglia andare a parare, ma il detto "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei" dice tutto. Direzione antistorica. Occorre aver presente il quadro e gli uomini e le donne di buona volontà attrezzarsi e prepararsi per il dopo. Gli anni novanta sono finiti da un bel pezzo.

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