La decadenza dell'occidente e quella "domanda" del Corriere della Sera sulla Cina

Litten

Sul Corriere della Sera vi è un articolo dal titolo: "Ci conviene o no che la Cina si schianti? Una domanda non semplice". Ecco, ci si augura che una parte significativa del mondo si schianti. Perché? Perché non riescono a competere.

Rcs è di Elkann.

Da quando c'è lui non ha fatto altro che vendere e dedicarsi alla finanza.

In Occidente tutti i Ceo si dedicano alla finanza.

Nessuno fa investimenti e quando ci sono è perché Mamma Stato ha dato i soldini. E siccome non gli bastano fanno interviste chiedendone altri. Un socialismo per i ricchi, nel mentre la popolazione si impoverisce.

Ho già detto che la risposta all'ascesa del movimento operaio occidentale da parte dei padroni fu un ritorno al passato.

In Cina negli anni novanta c'erano decine di migliaia di scioperi spontanei. La risposta non fu, come da noi, un ritorno simil feudale, ma il plusvalore relativo e il conseguente benessere.

Qui da noi fanno meeting, rilasciano interviste, vanno in tv, comprano giornali. Mi chiedo quando lavorano costoro. Poi vanno a Cortina, Davos, Portofino, Costa Smeralda e se qualcuno gli ruba quote di mercato allora è cattivo. E dunque che si schianti. E soprattutto vogliono abbassare ancor di più il "costo del lavoro". La simil schiavitu' è l'unico rapporto capitale lavoro che conoscono.

Cosa è successo negli ultimi 25 anni, nel mentre gli italiani vedevano il Grande Fratello non accorgendosi affatto che gli stavano tagliando il salario sociale globale di classe? Ebbene, la vulgata parla di "globalizzazione", derivante per lo più da delocalizzazioni. Non è così, è il compimento marxiano del mercato mondiale a seguito della caduta del Muro di Berlino.

In Asia ci fu un nuovo ciclo di accumulazione di capitale, metodi tradizionali di produzione, grazie all'informatica, vennero abbandonati per fare il salto tecnologico che, unito a salari inizialmente piu bassi, portò alla conquista di quote di mercato mondiale. L'epicentro è la Cina. Ma nel 2008 ci fu la svolta con il plusvalore relativo.

Nel giro di pochi anni la stessa Cina divenne il primo importatore mondiale, superando gli Usa. Un nuovo mercato si era aperto. Il conseguente benessere, classe media mezzo miliardo, ebbe influssi in Asia, Africa e America Latina. Il nostro stesso paese ne usufrui' tramite la politica export led. Questi influssi portarono alla creazione in Asia di 1,2 miliardi di classe media e ancora crescono. Non c'è crisi capitalistica, c'è accumulazione. Per fronteggiarla deve ammodernarti, nella produzione, nel rapporto capitale lavoro, nel management, nel salario sociale.

Queste cose da noi non si fanno. Si rilasciano interviste, ma sono solo parole. Gli altri corrono.

Le più recenti da Le cicale e la formica

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa