I "lazzari" e la guerra al salario

17 Dicembre 2023 08:00 Pasquale Cicalese

Marx, ed Engels, scrivevano dei "lazzari", forza lavoro esercito industriale di riserva, utilizzato dal capitale per abbattere i salari, dominare i lavoratori, mettere il comando assoluto sul lavoro, nell'ambito del rapporto capitale lavoro.

Molti di questi lazzari, nelle metropoli occidentali, sono dediti al fentanyl, in Usa si calcolano, tra i "lazzari" 100 milioni di forza lavoro, in Ue 80 milioni. Poi ci sono i senza fissa dimora per cause psichiche, violenze su donne, droga, alcool, ecc. ma questa è un'altra categoria.

I lazzari sono forza lavoro giornaliera, che si vende per poco, spesso crumiri, dediti al conflitto contro i lavoratori assunti regolarmente. I lazzari furono utilizzati nella Seconda Repubblica contro il conflitto di classe decennio rosso 69-80. I lazzari, che possiamo definire per certi versi il "sottoproletariato" si urbanizzò, prese le pieghe nelle periferie, per dominarle fino ad arrivare ai centri.

Assieme alla gentrificazione, essi costituiscono ormai l'universo delle città metropolitane e delle ex città industriali come Crotone, Taranto o Napoli. La guerra al salario utilizzò anche l'arma dei lazzari per ribadire il secolare comando sul lavoro.

Traditi dalla Triplice ed assediati dai lazzari, i lavoratori furono distrutti, persero coscienza di classe, si rifugiarono nella tv, nelle futilità, per sfuggire al dramma del comando sul lavoro. Ma rimase loro la memoria, la nostalgia, la solitudine, l'emigrazione, la voglia di stare con pochi amici fidati, lo sfruttamento, la precarietà, l'alienazione. I lazzari furono tra le tante armi utilizzate dal capitale finanziario transnazionale per ribadire l'asset inflation e il Piano Werner. Se non si parte dalle origini della Storia, certe cose non si capiscono.

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