Belgio, 3 ciclisti professionisti accusano problemi cardiaci dopo vaccino Pfizer

22 Agosto 2021 15:33 Agata Iacono

Una notizia "sfuggita" ai media, ai social, persino alle cronache sportive, persino alla pagina ufficiale della squadra.


E non solo in Italia.


Cicloturismo riporta la notizia drammatica di tre giovani ciclisti della formazione Kempen Acrog-Tormans che in Belgio hanno accusato gravi problemi cardiaci dopo aver ricevuto la dose di vaccino Pfizer.


Gli atleti, tutti minorenni, sono stati ricoverati in ospedale e uno di loro si trova in terapia intensiva.


Il medico della Federazione ciclistica belga ha ricevuto una lettera della FAMHP nella quale si afferma che questi problemi cardiaci sono effetti collaterali causati dai vaccini con tecnologia a MRNA prodotti da Moderna e Pfizer.


I casi di miocardite nei giovani vaccinati sono sempre più frequenti, tanto che Ema è stata costretta a "raccomandare di inserire" la miocardite tra i nuovi effetti collaterali del vaccino.

Il caso dei tre giovanissimi ciclisti si associa a quello eclatante della pallavolista Francesca Marcon, che ha pubblicamente denunciato "Ho la pericardite per colpa del vaccino".

Cercando riscontro del caso dei tre ciclisti, abbiamo dovuto constatare che la notizia riportata da cicloturismo è stata palesemente censurata, anche dai media in inglese e dai media belgi.

Perché?

Troviamo riscontro sul sito Wielerflits che cicloturismo.it non riporta interamente.

Ci sembra importante pubblicare la traduzione di alcuni stralci:
I giovanissimi atleti sono Yarno Van Herck (15 anni) Joppe Erpels (17) e Xander Verhagen (17), tre giovani corridori del team Kempen Acrog-Tormans.

"Van Herck ha accusato una fitta al petto durante una gara a Vorselaar ed è stata così diagnosticata un'infiammazione del muscolo cardiaco.
Erpels è finito anche in terapia intensiva con un problema al cuore, mentre Verhagen si è ammalato durante l'allenamento."
Le giovani promesse erano tutte state vaccinate.

Kris Van der Mieren, medico della Federazione ciclistica belga, ha dichiarato:
“A luglio abbiamo ricevuto una lettera dall'Agenzia federale per i medicinali e i prodotti sanitari (FAMHP) sui rischi dei due vaccini MRNA di Pfizer e Moderna. Si afferma che in casi molto rari miocardite e pericardite - infiammazione del muscolo cardiaco e infiammazione della membrana cardiaca - possono verificarsi nei 14 giorni successivi alla vaccinazione. E questo più spesso dopo una seconda dose e negli uomini giovani e sportivi"

E aggiunge:

"Si trattava di casi rari, ma ora ne conosciamo tre. Non è più così raro. Allora ci preoccupiamo".

Il medico consiglia quindi di non fare attività sportiva dopo la vaccinazione:
“Forse c'è qualcosa che non va nella risposta immunitaria che questa inoculazione innesca per produrre anticorpi contro il coronavirus. E quella reazione ora sembra essere in grado di influenzare anche il muscolo cardiaco. Non senza rischi, perché l'infiammazione può causare aritmie cardiache, tessuti cicatriziali e persino insufficienza cardiaca. In previsione dell'incertezza sui risultati della ricerca, consigliamo di scegliere la più certa: prendersi il proprio tempo dopo una vaccinazione".

Il cardiologo Guido Claessen aggiunge a sua volta:
“Almeno una settimana di riposo, se possibile anche due – soprattutto dopo la seconda iniezione – è saggia. Non che lo sport sia del tutto fuori questione, ma non pianificare gare o sfide impegnative e prendersela comoda".

Stupisce che la spudorata ammissione, praticamente ufficiale, che il vaccino sia la causa di effetti avversi correlati a livello di infezioni cardiache (e neppure rari) sia liquidata con la raccomandazione di astenersi dal praticare sport agonistico nelle settimane successive alla vaccinazione.

Come se importasse solo evitare di avere rogne con atleti vaccinati che, sentendosi male, potrebbero compromettere il business.
Che siano vittime dell'ingranaggio poco importa, anche se le conseguenze potrebbero compromettere per sempre la loro salute e il loro futuro.

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