L'omicidio dell'ambasciatore Karlov "azione provocatoria contro i legami turco-russi"

United World International

Un tribunale di Ankara ha condannato cinque persone al carcere a vita per l'assassinio dell'ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov. La sentenza ha sottolineato che l'uccisione di Karlov è stata "un'azione provocatoria contro i legami turco-russi".

La corte ha ritenuto Salih Yilmaz colpevole di "aver ordinato" a Mevlut Mert Altintas di uccidere Karlov, condannando Yilmaz a due ergastoli. Sahin Sogut, ritenuto come una sorta di supervisore del killer, ha ricevuto una sentenza simile.

Altri tre imputati sono stati condannati all’ergastolo per il loro coinvolgimento nell'omicidio.

Il 10 dicembre 2016, l'ambasciatore Andrei Karlov si stava rivolgendo alle persone a un evento nella capitale turca Ankara, quando è stato ucciso da un agente di polizia fuori servizio. L'ufficiale è risultato essere collegato alla Fethullah Gülen Terror Organization (FETO), il gruppo responsabile del fallito colpo di Stato del 2016 in Turchia. L'assassino - Mevlut Mert Altintas - è stato ucciso dopo l'attacco.

I retroscena dell'assassinio

Abbiamo chiesto all'esperto di United World International, il dottor Mehmet Perinçek, dell'assassinio di Karlov e del suo retroscena:

Perinçek ha descritto come le relazioni turco-russe si stessero dirigendo verso una cooperazione cruciale. Ecco cosa ha affermato:

“Il 15 novembre 2015, Erdogan e Putin hanno tenuto un incontro ad Antalya, in occasione del vertice del G-20. In questo incontro, Erdogan ha detto a Putin che l'esercito turco avrebbe lanciato un'operazione sul territorio siriano. Il presidente russo ha risposto dicendo "guarderemo dall'altra parte". Mosca aveva dato luce verde all’operazione della Turchia.

Nei fatti questo avrebbe significato l'inizio del processo di Astana già nel 2015. I due paesi avevano concordato di intervenire nel cosiddetto corridoio curdo, respingendo la posizione degli Stati Uniti che volevano istituire un tale corridoio.

Tuttavia, non erano trascorsi nemmeno 10 giorni dall'accordo, quando un caccia russo Su-24 è stato abbattuto dalla FETO il 24 novembre 2015.

Com'è stato possibile che due paesi, i cui leader 9 giorni prima avevano concordato l'intervento dell'esercito turco sul territorio siriano, si trovassero improvvisamente sull'orlo di una guerra? Il consenso bilaterale, che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi nella regione, era stato sabotato. Inoltre, l'annullamento dell'accordo ha trasformato la Turchia e la Russia in parti opposte di una frattura geopolitica molto grave".

Perinçek ha pubblicato diversi libri di storia e sulla storia delle relazioni russo-turche. Il suo libro sulla "Cooperazione militare turco-sovietica nel Caucaso: 1919-1922" sta per essere pubblicato in Turchia in questi giorni. Perinçek sottolinea l'importanza delle relazioni bilaterali tra Ankara e Mosca in termini storici, affermando:

“Lo abbiamo spiegato molte volte. Un conflitto tra Turchia e Russia ha sempre portato a risultati negativi per entrambi i paesi. È sempre stato l'Occidente che ha approfittato di questi conflitti bilaterali. In effetti, i piani occidentali sulla regione sono sempre dipesi dalla riuscita provocazione di questi conflitti.

Con questa provocazione, la Turchia sarebbe stata politicamente isolata; e la Russia caduta nella trappola di Washington, impegnandosi nel progetto statunitense di "stabilire un nuovo governo in Turchia".

In quel periodo il Partito Patriottico (Vatan Partisi - Turchia) si recò Mosca e mise in guardia le autorità russe, con esito positivo. La delegazione descrisse il piano degli Stati Uniti per stabilire un nuovo governo in Turchia utilizzando FETO, e la prospettiva russa cambiò. Ciò ha consentito che si potesse avviare una rinegoziazione, a condizione delle scuse di Ankara. Una visione che è diventata dominante in seguito.

I rapporti si sono ripresi completamente, quando Ankara ha mantenuto le promesse e ha persino rimosso Davutoglu dall'ufficio del Primo Ministro. Gli Stati Uniti hanno risposto con un tentativo di colpo di Stato il 15 luglio 2016. Il tentativo è avvenuto in Turchia ma ha minacciato l'intera regione. Come risultato del respingere con successo questo tentativo, le relazioni turco-russe sono state approfondite rapidamente e il consenso del novembre 2015 sullo scenario siriano è stato ripreso ancora una volta.

L'abbattimento del jet russo e l'assassinio dell'ambasciatore servivano allo stesso scopo

Perinçek sottolinea che l'abbattimento del jet russo e l'assassinio dell'ambasciatore russo sono serviti allo stesso scopo. E che entrambi i tentativi fallirono.

“Sebbene sia stato sabotato con la crisi dei caccia, il processo di Astana è iniziato ugualmente, anche se in ritardo. I due paesi avevano bisogno l'uno dell'altro. Ma il fronte opposto in Occidente non si è arreso facilmente. L'assassinio dell'ambasciatore della Federazione Russa ad Ankara, Andrei Karlov, è stato un altro tentativo di sabotare questa cooperazione regionale, che avviene al di fuori dell'iniziativa degli Stati Uniti. Tuttavia, l'approccio dei due paesi a questo evento ha sventato anche questo tentativo.

A questo proposito, l'assassinio di Karlov e l'abbattimento del jet russo non sono stati solo un attacco contro la Russia. Queste due provocazioni hanno preso di mira anche la Turchia e la sovranità turca.

Ankara e Mosca devono essere consapevoli di questi tentativi provocatori dell'Occidente ed eliminare tutte le circostanze che forniscono la base per queste provocazioni”, ha concluso Perinçek.

La dichiarazione del ministero degli Esteri russo

D'altra parte, Mosca si aspetta che la Turchia condividerà informazioni su coloro che hanno istigato e organizzato l'assassinio dell'ambasciatore russo in Turchia Andrei Karlov, ha detto il ministero degli Esteri russo in una dichiarazione a seguito del verdetto del tribunale turco nel caso pronunciato martedì.

"Ci aspettiamo che le autorità investigative russe e turche procedano con una stretta collaborazione e che Ankara fornirà prontamente informazioni esaurienti sui risultati e le conclusioni del processo riguardanti gli istigatori e gli organizzatori di questo attacco terroristico”, afferma il ministero.

Il ministero degli Esteri russo ha affermato di aver monitorato da vicino il processo ad Ankara.

"È soddisfacente che le forze dell'ordine e i sistemi giudiziari turchi abbiano finalmente pronunciato il loro verdetto su questo tragico incidente, che ha lasciato una profonda cicatrice nella storia delle moderne relazioni russo-turche", recita la dichiarazione del ministero degli Esteri.

"Apprezziamo la ferma condanna della magistratura turca di questo attacco terroristico, che ha causato la morte di un eccezionale diplomatico russo. Lo sviluppo di legami bilaterali negli ultimi anni è un motivo sufficiente per credere di aver affrontato questo drammatico test, davvero senza precedenti”, ha affermato il ministero degli Esteri. Mosca parte dalla consapevolezza che "una parte considerevole di responsabilità per questo crimine è a carico di alcuni circoli, che alla vigilia dell'assassinio di Karlov avevano alimentato artificialmente un clima sfavorevole nei mass media e nei social network sulle azioni della Russia in Siria”.

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

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