La compagnia statale russa Gazprom ha annunciato, oggi, di aver interrotto la fornitura di gas alla compagnia olandese GasTerra a causa del suo rifiuto di pagare l'idrocarburo in rubli, come stabilito in un'ordinanza presidenziale russa di fine marzo.

Secondo la stessa dichiarazione di Gazprom , "alla fine della giornata lavorativa del 30 maggio" la parte russa non aveva ancora ricevuto i soldi per il gas fornito ad aprile. "I pagamenti per la fornitura di gas dal 1° aprile devono essere effettuati in rubli", ha ricordato la compagnia russa, rilevando che GasTerra è stata informata in anticipo della nuova forma di pagamento.

Da parte sua, la società olandese ha fatto sapere il giorno prima di aver "deciso di non rispettare i requisiti di pagamento unilaterale di Gazprom".

Secondo il suo comunicato , le condizioni della società russa prevedono "l'apertura di un conto in euro e rubli presso la Gazprombank di Mosca", passo con il quale GasTerra "correrebbe il rischio di violare le sanzioni imposte dall'Ue", a parte questo, a suo avviso, "vi sono troppi rischi finanziari e operativi associati al percorso di pagamento richiesto".

In precedenza, la Russia aveva sospeso le forniture di gas a Bulgaria, Polonia e Finlandia dopo il loro rifiuto di pagare il carburante in rubli.

Il 23 marzo scorso, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato che il suo paese avrebbe accettato solo pagamenti in valuta nazionale russa per forniture di gas a paesi "ostili". "Abbiamo fornito le nostre risorse, in questo caso il gas, ai consumatori europei. Loro l'hanno ricevuto, ci hanno pagato in euro che poi hanno congelato a proprie spese. In questo caso, ci sono tutte le ragioni per ritenere che forniamo parte del gas praticamente gratis inviato in Europa", aveva lamentato Putin.