Il quotidiano israeliano Haaretz contro la celebrazione del nazista Bandera da parte della Rada ucraina

L’Ucraina ci è ricascata. Nonostante abbia fatto di tutto per accreditarsi come una moderna democrazia e, soprattutto, sia riuscita a convincere mezzo mondo, quello che la sostiene, che il neonazismo non alligna sulla sua terra, la Rada, il suo Parlamento, il 2 gennaio ha reso onore nuovamente a Stepan Bandera.

Haaretz contro il revisionismo

Secondo i media mainstream adesso Bandera è un personaggio controverso della storia ucraina, mentre prima lo ricordavano più giustamente come una figura legata al nazismo, ricordando anche le sue tante malefatte.

Visto che adesso occorre sbiancare il lato oscuro dell’Ucraina, riabilitando addirittura il Battaglione Azov, noto in precedenza come forza neonazista, anche la glorificazione di Bandera è stata ignorata. Per fortuna del mondo, a ricordarla è stato Haaretz, con un articolo scritto da Sam Socol di cui riportiamo ampi brani.

“Citando l’ultranazionalista e antisemita ucraino Stepan Bandera, lunedì il parlamento ucraino ha dichiarato che ‘la vittoria completa e suprema del nazionalismo ucraino sarà quando l’impero russo cesserà di esistere'”.

“Attualmente, la lotta con l’Impero russo continua”, ha scritto la Verkhovna Rada sul suo account ufficiale di Twitter, affermando che il Capo di stato maggiore dell’esercito ucraino Valerii Zaluzhnyi è ‘ben consapevole’ di ‘queste direttive di Stepan Bandera’”.

“Mentre Bandera trascorse la maggior parte della Seconda guerra mondiale in un campo di concentramento tedesco, i suoi seguaci dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN), un movimento di estrema destra, e la sua ala paramilitare, l’Esercito insorto ucraino (UPA), si producevano in una campagna di pulizia etnica, uccidendo decine di migliaia di polacchi e di ebrei”.

Quindi Socol ricorda quando, nel 2016, l’allora presidente israeliano, Reuven Rivlin, rivolgendosi alla Rada ucraina, “criticò i parlamentari per aver glorificato i membri dell’OUN, chiedendo che Kiev ‘non riabiliti o glorifichi gli antisemiti'”.

Non solo Rivlin, anche il suo successore, attuale presidente d’Israele, in un intervento del 2021 pubblicato sui media ucraini prima della commemorazione del massacro di Babyn Yar, “mise in guardia contro la tentazione di ‘glorificare i criminali di guerra della seconda guerra mondiale o riabilitare i collaborazionisti del tempo di guerra’”.

Infine, “dopo la marcia annuale [in onore di Bandera] dello scorso anno a Kiev, l’allora ambasciatore israeliano Joel Lion twittò che Israele ‘condanna fermamente ogni glorificazione dei collaboratori del regime nazista’, aggiungendo che per l’Ucraina era giunto il ‘fare i conti con il proprio passato'”.

I polacchi sterminati da Bandera

“Bandera è stato l’assassino responsabile del genocidio dei polacchi nel 1943-44, quando le truppe dell’UPA uccisero orribilmente circa 100.000 civili polacchi”, ha twittato Kacper P?a?y?ski, presidente della commissione per gli affari dell’UE del parlamento polacco.

“È più che sorprendente che, in un momento in cui gli amici ucraini combattono contro bestie simili, continuino a glorificare questo” personaggio. Non ci va leggero coi russi P?a?y?ski, che pure vinsero il nazismo (furono loro ad arrivare a Berlino, non gli Usa), ma fa parte dell’acrimonia atavica tra russi e polacchi.

Detto questo, egli ha il merito di aver stigmatizzato la notizia, con un commento che rende ancor più stridente il silenzio della Politica d’Occidente, che lancia allarmi sul fascismo di ritorno secondo la convenienza del momento, se non a volte a gettone.

Il fatto che a rendere gloria a Bandera in via ufficiale sia stata la Rada, ricordando peraltro che il Capo di Stato maggiore è un devoto dei precetti del defunto eroe, inquieta non poco.

L’Ucraina del 2023 come la Germania del 1933?

Stiamo inondando di armi Kiev, che ha messo su il più potente esercito d’Europa, l’unico organizzato veramente per combattere, essendo gli altri utilizzati finora per lo più in missioni di pace.

Se e quando finirà questa guerra, la sua potenza militare potrebbe rimanere quella attuale, dal momento che non si vede come il flusso di armamenti possa arrestarsi, mentre la sua situazione economica, finiti i finanziamenti dall’estero, presumibilmente sarà al collasso.

Una situazione simile a quella della Germania dopo la prima guerra mondiale, quando, usando della crisi divorante, allignò il mostro del nazismo. La storia ha il vizio di ripetersi. E a tale proposito è bene ricordare anche che il tragico attestarsi del nazismo fu sottovalutato dagli altri Paesi europei e ignorato dagli Stati Uniti fino a quando non fu troppo tardi. Una sottovalutazione che sembra ripetersi per l’Ucraina, ancora abitata dalle oscure pulsioni del passato. E, a quanto pare, non nei piani bassi.

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