Il significato simbolico dell'abbattimento dell'Il-76

25 Gennaio 2024 07:00 Piccole Note

La Russia accusa KIev di aver abbattuto un aereo che trasportava prigionieri ucraini che dovevano essere scambiati con prigionieri russi detenuti in Ucraina. Mosca ha parlato di atto terroristico e accusato i nemici di disprezzare la vita dei propri cittadini.

Lo scambio di prigionieri che non c’è stato

La vicenda ha creato imbarazzo a Kiev, che ovviamente ha negato. L’Il-76 è stato effettivamente abbattuto, come hanno confermato esperti interpellati dalla BBC. Il comunicato delle forze armate ucraine è stato vago, affermando che “le forze armate ucraine continueranno ad adottare misure per distruggere i veicoli di consegna e controllare lo spazio aereo per eliminare la minaccia terroristica, anche nella direzione Belgorod-Kharkov”.

Non ha cioè confermato l’abbattimento e sembra confermare la versione fornita dal comandante delle truppe ucraine nella regione di Kharkov, generale Sergei Melnik, il quale ha affermato che quel tipo di velivoli viene usato per trasportare “munizioni e missili per i sistemi S-300” e, implicitamente, per questo è stato abbattuto.

Sta di fatto che uno scambio di prigionieri era previsto, come hanno dichiarato le autorità ucraine: “Il rappresentante dell’intelligence della difesa ucraina (HUR) ha detto al Kyiv Post che lo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina avrebbe dovuto avvenire oggi”. Tuttavia, ha aggiunto: ‘Non avrà luogo adesso'” (Kyiv Post).


L’Ucraina non può ammettere…

Sul punto, riportiamo l’analisi di Strana: “Non molto tempo fa, l’aeronautica militare ucraina ha annunciato che un aereo russo A-50 era stato abbattuto vicino alla costa del Mar d’Azov. A giudicare dalla mappa pubblicata del suo volo, ciò è avvenuto ad una distanza di almeno 120 chilometri dalla linea del fronte (maggiori dettagli su come potrebbe essere stato abbattuto l’A-50 si trovano qui). Cioè, in teoria, l’aereo avrebbe potuto essere abbattuto anche nella regione di Belgorod”.

“Allo stesso tempo, i negoziatori ucraini potrebbero non sapere esattamente come i prigionieri sarebbero stati consegnati nella regione di Belgorod. Cioè, da parte ucraina, nessuno sapeva che a bordo c’erano dei prigionieri (anche se la Federazione Russa sostiene che a Kiev sapevano dell’aereo, ma è impossibile verificare questa affermazione). Oppure avrebbero potuto saperlo, ma non hanno avvisato l’aeronautica delle forze armate ucraine”.

“In ogni caso, la probabilità che le forze armate ucraine si assumano la responsabilità dell’abbattimento dell’aereo ammettendo che a bordo c’erano dei prigionieri è prossima allo zero”.

Un incidente o un atto deliberato, come dicono i russi? Al di là della querelle, che lasciamo ai lettori, quanto avvenuto in questo momento assume un alto significato simbolico, cioè che eventuali negoziati tra russi e ucraini non avranno vita facile e potrebbero essere facilmente abbattuti.

Un abbattimento dal significato simbolico

In un momento in cui con più forza ricorre il tema della fine guerra, dal momento che gli aiuti americani tardano a venire, semmai arriveranno, e quelli europei stentano, e forse non saranno bastevoli ad alimentare le forze ucraine, l’abbattimento dell’Il-76 segnala simbolicamente che la guerra infinita deve continuare a fare il suo corso. E così la macelleria degli ucraini, inviati al fronte per una guerra che tutti sanno ormai persa.

L’abbattimento arriva mentre fa molto discutere l’imminente avvio delle esercitazioni Nato Steadfast Defender 2024, la più grande manovra della NATO dalla fine della fine della Guerra Fredda. Anch’essa non rasserena sull’ipotesi di un fine guerra, anzi fa speculare su un’intensificazione e un ampliamento del conflitto, che si spera sia evitato.

L’attenzione, però, andrebbe posta sui decisori. Certe decisioni strategiche riguardo la politica estera dovrebbero essere appannaggio della Politica. Il punto è che non esiste più una Politica con la P maiuscola in Europa, che sembra anzi esser stata commissariata dalla Nato per quanto riguarda la guerra ucraina e altri temi altrettanto sensibili (se non esistenziali). E quando comandano i generali…

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