Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, ha definito la decisione della corte uno sviluppo importante che contribuisce a isolare Israele e a denunciare i suoi crimini a Gaza.

"Chiediamo di forzare l'occupazione ad attuare le decisioni della corte", ha aggiunto Zuhri all’agenzia Reuters.

Da registrare, la prima reazione da parte del ministero degli Esteri palestinese.

In una dichiarazione, il ministero ha riferito di aver accolto con favore gli ordini dell'ICJ, definendoli un “importante promemoria” sul fatto che nessuno Stato è al di sopra della legge.

"Ritenere Israele, la potenza occupante illegale, responsabile, utilizzando tutti gli strumenti legali e attraverso le istituzioni di giustizia internazionale e l'applicazione della legge internazionale, è l'obiettivo principale della strategia legale dello Stato di Palestina e il nucleo del movimento diplomatico e internazionale”, ha spiegato nel comunicato la diplomazia palestinese.

Infine, nel documento è stato ricordato che "...ciò che ha incoraggiato Israele e i suoi vari strumenti, compresi funzionari governativi, personale militare e colonialisti, a commettere crimini, portando alla commissione e all'incitamento a commettere il crimine di genocidio, è dovuto al fallimento internazionale, al fallimento adottare misure concrete per ritenerlo responsabile..., e fornire a Israele vari tipi di armi letali e sostegno politico..."

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