Rafael Correa a RT: "Se continuano a distruggere la mia patria, tornerò alla presidenza. Lenin Moreno è un ipocrita"



“Tornare a essere Presidente vorrebbe dire sconvolgere i piani familiari, ma quello che sta facendo l’attuale presidente è il principale incentivo a tornare”. Lo ha dichiarato l’ex Presidente dell’Ecuador nella prima importante intervista rilasciata dopo i 10 anni al governo.





L’attacco al suo successore è forte in quest’intervista esclusiva a RT. “Lenín ha fatto in queste tre settimane quello che l’opposizione non ha potuto fare in 10 anni, squalificare la nostra rivoluzione”, ha precisato Correa.

In questo momento non sta pensando alla rielezione, però precisa che “se [Moreno] continua a distruggere la patria tornerò in campo per una nuova rielezione”. Inoltre, l’ex leader latino-americano ha annunciato che se "convochiamo un’Assemblea Costituente, ritorneremo alla prima linea politica”.

Il Presidente, che ora si trova in Belgio con la sua famiglia, afferma che dall’Europa le vicende dell’Ecuador si “vedono con maggiore obiettività” e si nota come la nazione “stia indietreggiando”. Correa arriva a definire Moreno “un ipocrita” perché in campagna elettorale dichiarava che “dovevo tornare alla presidenza nel 2021” e invece oggi “mi chiama traditore”.

Dopo aver preso le redini del paese, Moreno "dal primo giorno ha iniziato il terribile tradimento" mentendo sull’economia e sul debito del paese. "Lenin ha fatto in tre settimane ciò che l'opposizione non è riuscita a fare in 10 anni, squalificare la nostra rivoluzione", ha proseguito Correa.

Ampi stralci dedicati alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il vice presidente, legato a Correa. Anche se la Corte Nazionale di Giustizia dell'Ecuador ha ordinato la detenzione preventiva contro il vicepresidente Jorge Glas, sospettato di corruzione e presunto coinvolgimento nel caso Odebrecht, Correa ha dichiarato che è stato un obiettivo del governo "coinvolgere nel crimine Glas”. A suo parere, l'esecutivo cerca di realizzare "la legalizzazione della politica". E in questo secondo Correa il piano del governo è chiaro: "Il loro obiettivo strategico è quello di togliere di mezzo la vice presidenza e per questo non si sono preoccupati di distruggere l'onore di un uomo onesto", ha sottolineato.

Il ritorno della destra nell’America Latina sta paralizzandole organizzazioni regionali del continente, ma, prosegue Correa, a “generare unità” nella regione è l'attuale politica del presidente americano, Donald Trump, che ha già rotto le relazioni con Cuba, Messico e Venezuela. In particolare sul Venezuela, Correa sottolinea come "è un paese sotto attacco mediatico, economico ed esterno". "La soluzione è la pace e la democrazia. E la soluzione spetta al Venezuela stesso, non ai paesi egemonici”, ha chiosato.

Infine, l’ex leader dell’Ecuador ha commentato i problemi dei paesi membri dell'UE. Secondo Correa, il problema della Catalogna "non ha una soluzione chiara" e "può aprire un percorso senza ritorno alla frammentazione dell'Europa". Correa afferma di aver visto un'Europa "contraddittoria" riguardo al trattamento degli immigrati e dei rifugiati, "ultraneoliberale". A questo “l'America Latina non è interessata".

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