Russia-Ucraina, Fulvio Scaglione: «Non ci sarà nessuna invasione»

31 Gennaio 2022 18:03 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Cosa succede in Ucraina? Davvero siamo di fronte a una imminente invasione della Russia? Questa è la narrazione ufficiale dei governi occidentali, amministrazione Biden in primis, spalleggiati da praticamente tutti i media mainstream.

Ma è davvero questa la situazione? Siamo davvero al limite di una guerra che potrebbe avere risvolti drammatici e catastrofici? L’AntiDiplomatico ha sentito il parere di un giornalista autorevole, esperto e di lungo corso come Fulvio Scaglione, già corrispondente da Mosca e vice-direttore del settimanale Famiglia Cristiana.

«Già un mese e mezzo fa nel mio piccolo mi son preso sulle spalle la responsabilità di scrivere che non ci sarebbe stata alcuna invasione», spiega Scaglione in contrasto all’isteria occidentale e ai proclami bellici provenienti da USA e NATO. «Ovviamente un po’ tremando perché comunque stiamo parlando di guerra, a differenza di quanto fa la grande stampa, che parla di guerra come se fossero noccioline. Ci vorrebbe un po’ più di buon senso e anche un po’ di attenzione ai fatti».

Quindi Scaglione spiega: «Perché è vero che la tensione è alta ma tra l’Ucraina e la Russia la tensione alta dal 2014. Non dimentichiamo che c'è già una guerra, non è che c'è una guerra ora. Io non ho mai creduto all'ipotesi dell'invasione russa per diverse ragioni».

La Russia «nel 2014 si è ripresa la Crimea che ha una posizione strategica importantissima», poi «fomentando i movimenti filo-russi del Donbass. Così ha sottratto a Kiev il 7% del territorio, che però non è un 7% qualunque, perché il Donbass prima della guerra forniva l'ucraina il 20 per cento del PIL e il 25% delle esportazioni. Allora in buona sostanza, per dirla brutalmente, nel 2014 con questa reazione, la Russia è come se avesse preso il signor Ucraina e gli avesse strappato un braccio. Lo ha menomato per sempre. Perché infatti l’Ucraina come vediamo oggi, pur con tutti i risultati che la dirigenza ucraina vanta, e qualcuno ha ragione, l'ucraina oggi che è il secondo paese più vasto d’Europa se la batte con la Moldavia per il titolo di paese più povero d’Europa. Ci sono 6 milioni di ucraini migranti economici in giro per l'europa le cui rimesse fanno il 10% del PIL come se fosse un
povero paese africano. Quindi l’Ucraina praticamente è stata ridotta in una situazione in cui se non
intervengono continuamente il Fondo Monetario Internazionale, l’Unione Europea e gli Stati Uniti non riesce ad andare avanti».

A questo punto è chiaro che «la Russia ha già raggiunto nel 2014 i suoi obiettivi rispetto all’Ucraina». Dunque Scaglione ritiene davvero quasi impossibile un’invasione russa dell’Ucraina anche perché di «Putin si è letto e si dice tutto, ma nessuno ha mai detto che sia scemo. Anzi molti gli riconoscono delle capacità tattiche piuttosto notevoli. Perché dovrebbe andarsi ad infilare in un pasticcio del genere?».

«Tornando al discorso sul perché c’è tutta questa enfasi sull’invasione russa, che ripeto secondo me non dovrebbe verificarsi, perché è una strategia che comunque paga. Se tu ti metti nei panni di Joe Biden, l’invasione intanto demonizza l’avversario che non va mai male in politica. Poi se questa invasione non ci sarà, potrà sempre dire è merito nostro. Abbiamo rifornito di armi l’Ucraina e l’abbiamo aiutata. Quindi la Russia non ha più avuto modo di attaccare. E’ una strategia win-win, come si dice».

Una strategia che è resa possibile anche dalla disinformazione dei media mainstream. «Una strategia che trova ovviamente suo terreno di coltura ideale in una stampa occidentale che secondo me ha perso qualunque distinzione tra quella che è l'informazione, è quella che è la propaganda, perché quando il New York Times che viene considerato un modello strepitoso di giornalismo internazionale continua a pubblicare notizie citando fonti anonime dei servizi segreti (…)quindi notizie che possono essere anche false. (…) Quello che succede in America arriva direttamente sui nostri giornali col copia incolla della traduzione».

Sulle garanzie di sicurezza richieste dalla Russia, Fulvio Scaglio crede che la NATO non accetterà mai di chiudere le porte determinati paesi come Ucraina e Georgia. Il giornalista ha inoltre spiegato che inoltre la Russia «non è un paese in espansione dal punto di vista dell'influenza politica. Al contrario è un paese che da 30 anni subisce una riduzione dell'influenza politica. L’hanno detto tutti, l'ha detto Putin, l'ha detto Lavrov. Hanno affermato: noi non sappiamo più dove ritirarci e per questo che adesso abbiamo questa linea rossa dell’Ucraina perché non sappiamo più dove andare, visto che l'influenza della NATO è arrivata ai confini. Ai paesi baltici, L’Ucraina, la Turchia è nella NATO. Cioè negli ultimi 30 anni la Russia ha continuamente perso spazio in quella che era la sua zona di influenza, quindi dipingerla come un paese che vuole ricostituire l’Unione Sovietica è semplicemente contrario alla realtà. Il problema vero della Russia in questo momento è che si trova a un bivio in cui
o accetta un ridimensionamento radicale e pur essendo un paese enorme si rassegna a un ruolo, come dicono gli americani, di potenza regionale oppure va al confronto per conservare uno status di potenza internazionale. Ma descrivere la Russia come un paese all'offensiva per conquistare nuovi
spazi è semplicemente contrario alla realtà. Negli ultimi 30 anni la Russia ha perso continuamente spazi».

Così facendo gli Stati Uniti rischiano «di produrre un’alleanza organica tra Russia e Cina. Tra il paese più ricco al mondo di risorse naturali che è la Russia, e la più grande manifattura al mondo che è la Cina».

Fulvio Scaglione conclude affermando che «bisognerebbe essere un po’ attenti e guardare le cose in prospettiva».

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