Vaiolo delle scimmie. Prof. Tarro: "Allarmismo ingiustificato: i sintomi sull'uomo sono banali"

20 Maggio 2022 11:00 Francesco Santoianni

“Vaiolo delle scimmie”. È già un tormentone la “notizia” di un caso registrato dall’Istituto Spallanzani su un ragazzo tornato dalle vacanze nelle Canarie. Per il quale, nonostante le sue condizioni siano dichiarate “discrete”, già sono sui talk show gli “esperti” che si stracciano le vesti per la vaccinazione antivaiolosa obbligatoria abolita in Italia nel 1981 ed evidenziando che “"Non c'è una cura specifica per il vaiolo”. Su questo allarme abbiamo intervistato il prof. Giulio Tarro, già Primario di Virologia all’Ospedale per malattie infettive Cotugno di Napoli.

"Non è certo la prima volta che in Occidente vengono registrati casi di infezione da monkeypox in esseri umani. Nel 2003 negli USA, ad esempio, ci fu una “epidemia” (qualche centinaio di casi, tra l’altro, segnalati in ritardo al Centers for Disease Control and Prevention) che non ha provocato nessun morto e che poi si è estinta nel giro di qualche settimana. E questo perché il cosiddetto “vaiolo delle scimmie”, pur appartenente anch’esso alla famiglia dei Poxviridae, non ha nulla a che vedere con il vaiolo (provocato dal virus Variola major) che ha funestato l’Europa nei secoli passati; così come la cosiddetta “Peste bovina” non ha nulla a che vedere con le catastrofiche epidemie di Yersinia pestis. Tra l’altro i sintomi nell’uomo prodotti dall’infezione da monkeypox sono assolutamente banali: una influenza con l’aggiunta di qualche vescicola che si risolvono spontaneamente ben presto. Altro che vaiolo."

Ma allora, perché tanto allarmismo?

"La prima cosa che potrebbe venire in mente è che lo fanno per rifilarci il vaccino già pronto per l’infezione da monkeypox. Ma, francamente, mi sembra una spiegazione improbabile considerando che essendo primavera, come quella del 2020 e del 2021, stiamo godendo dell’ennesima “ricreazione” che finirà in autunno quando, con la scusa dell’inevitabile variante e dei fantomatici nuovi “morti per Covid”, ci obbligheranno alla quarta dose e a subire altre insensate angherie. Credo, invece, che l’attuale allarmismo monkeypox serva a consolidare una ipocondria generale diventata il principale strumento di controllo sociale. Come attestato dai tantissimi che oggi, pur non essendo obbligati, continuano a girare bardati di mascherina anche all’aperto."



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