Maduro promette di denunciare all'Onu le minacce militari degli Stati Uniti al Venezuela


Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro denuncerà all'ONU e altri organismi internazionali le minacce militari degli Stati Uniti contro il suo paese. La dichiarazione di Maduro arriva subito dopo che un aereo dell'intelligence statunitense ha violato per l'ennesima volta lo spazio aereo della nazione sudamericana.
Il presidente venezuelano ha bollato come "insolite e straordinarie" le nuove minacce degli Stati Uniti contro il Venezuela e ha promesso di denunciare alle organizzazioni regionali e internazionali queste azioni illecite. Lo ha affermato in una conversazione telefonica con la rete televisiva Telesur. Nicolas Maduro ha in particolare richiesto un intervento dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), la Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), l'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) e le Nazioni Unite. "Tutta la nazione dovrebbe essere unita nella denuncia contro le provocazioni militari subite dal nostro paese", ha concluso.
Il ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino López aveva denunciato alla nazione ieri che il 6 novembre un velivolo militare nord-americano era stato avvistato nello spazio aereo della Repubblica Bolivariana in violazione del diritto internazionale.
E' la prima volta gli Stati Uniti violano la sovranità del Venezuela? Ci sono state altre violazioni dello spazio aereo venezuelano? TeleSur fa un breve riassunto che ci aiuta a capire le pressioni e gli abusi subiti da Caracas da quando ha scelto di essere un paese libero, indipedente e sovrano.
20 maggio 2008
Un aereo Viking d'incursione S-3 viola lo spazio aereo venezuelano. L'aereo sorvolò l'arcipelago di Los Roques, in Venezuela, secondo il Dipartimento della Difesa USA per "problemi di navigazione intermittenti." L'allora ministro degli Esteri venezuelano Nicolas Maduro, dichiarò che l'incidente era stato parte della campagna di provocazioni degli Stati Uniti per destabilizzare la regione.

17 maggio 2009
Un volo non autorizzato nello spazio aereo venezuelano da un aereo militare statunitense partì sempre dall'isola di Curacao. Il presidente Chavez diffuse la conversazione tra il pilota statunitense e la torre di controllo all'aeroporto di Maiquetia. Sotto interrogatorio, il pilota ha dovuto confermare che si trattava di un aereo militare statunitense che partiva da Curacao, ma presumibilmente "non era a conoscenza che era nello spazio aereo di Caracas" e ha ammesso che non era permesso avventurarsi in Venezuela.

21 dicembre 2009
Chavez ha denunciato che un aereo spia senza pilota statunitense aveva violato lo spazio aereo del Venezuela, mentre l'ordinazione la demolizione di qualsiasi aeromobile di questo tipo in caso di ripetuta violazione della sovranità territoriale del paese sudamericano.

Il leader bolivariano sottolineò che la missione dell'aereo spia era spiare una base militare nello stato occidentale di Zulia dopo il decollo da Colombia.
7 gennaio 2010
Un aereo militare P3 partì dall'isola di Curacao, che fa parte delle Antille olandesi, violò lo spazio aereo venezuelano due volte e per più di mezz'ora. "Si dilettano nello spazio aereo del Venezuela, si tratta di un P-3, aereo americano, si tratta di un piano di guerra", dichiarò il presidente Chavez.
14 Luglio 2010
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha inviato una nota di protesta al governo dei Paesi Bassi, dopo molteplici violazioni dello spazio aereo venezuelano degli aeromobili olandesi e nordamericani.
6 Novembre 2015
Il ministro della Difesa del Venezuela, Vladimir Padrino López, ha riferito Domenica su una nuova violazione dello spazio aereo del paese sudamericano.
L'incidente è avvenuto due giorni fa (6 novembre), quando un aereo dell'intelligence nord-americano, il velivolo Dash 8, è decollato dalla base aerea statunitense a Curacao, entrando dello spazio aereo venezuelano più volte.
Gli Stati Uniti hanno a disposizione oltre 80 basi militari che operano dall'Honduras al Cile, dal Paraguay a Mariscal Estigarribia, dove è presente la pista più lunga dell'America Latina. Perù e Colombia forniscono la base logistica della IV Flotta degli Stati Uniti, che secondo il Pentagono intende intensificare la"lotta contro il narcotraffico, svolgere missioni umanitarie e addestrare altre forze militari nella regione". Nella realtà, come emerge dai documenti resi pubblici dall'ex agente Edward Snowden, il Venezuela, insieme a Iran, Russia e Cina, rappresenta uno dei principali obiettivi della NSA. La presenza militare degli Stati Uniti risponde, si legge nel cosiddetto Memorandum Snowden, a "evitare che il Venezuela raggiunge una leadership regionale; impedire che il paese persegua politiche che incidono negativamente sugli interessi generali degli Stati Uniti; controllare la politica energetica; monitorare l'ampiezza e la profondità delle relazioni con Cuba, Russia, Cina e Iran”.

Basi militari nord-americane nella zona

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