«La mia missione è difendere il socialismo cubano e non permettere il ritorno del capitalismo», discorso di Raúl Castro

Caro compagno Fidel;

Compagne e compagni:

Abbiamo avuto intense giornate in questo 7º Congresso prossimo alla conclusione, nel quale sono stati adottati accordi di trascendenza strategica per il presente e il futuro della nazione.

Il Congresso ha approvato la relazione centrale e diverse risoluzioni sui principali temi analizzati. È stato passato in rivista il compimento delle Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e la Rivoluzione ed è stata accordata la loro attualizzazione espressa nelle 274 linee.

Ugualmente abbiamo dibattuto la relazione sul compimento degli Obiettivi della Prima Conferenza Nazionale del Partito e sono state adottate decisioni per continuare a rinforzare il loro ruolo come forza dirigente superiore della società e dello Stato, consacrati nella Costituzione della Repubblica.

Nello stesso tempo il Congresso ha accolto favorevolmente i progetti presentati sulla concessione del modello economico e sociale e le basi del Piano Nazionale di sviluppo economico e sociale sino al 2030, e considerando l’importanza, ha approvato di iniziare un dibattito ampio e democratico su questo documento programmatico con la militanza del Partito, della UJC, dei rappresentanti delle organizzazioni di massa e di diversi settori della società. Speriamo di concludere questo processo prima della fine di quest’ano, in modo che il Comitato Centrale, in corrispondenza alla facoltà cha ha ricevuto dal Congresso, li approvi definitivamente.

Per la grande complessità dei progetti in questione è necessario adottare tutte le misure necessarie nell’interesse di assicurare prima di tutto la loro comprensione e questo presuppone di effettuare una rigorosa preparazione precedente di coloro che condurranno la loro discussione.

In un tema di questa natura è essenziale avere l’appoggio della grande maggioranza e per questo è imprescindibile ascoltare, ragionare e considerare l’opinione della militanza e del popolo in generale-

Il processo di attualizzazione del modello economico che abbiamo iniziato dal 6º Congresso non è impegno per uno o due quinquenni. La rotta è già tracciata.

Proseguiremo a passo fermo, senza fretta ma senza pause, tenendo ben presente che il ritmo dipenderà del consenso che saremo capaci di forgiare all’interno della nostra società e dalla capacità organizzative che raggiungeremo.

Il progresso verso l’attualizzazione del Modello e la costruzione di un socialismo prospero, sostenibile e irreversibile in Cuba, esige che siano preservati e potenziati i principi di giustizia e uguaglianza che sono serviti da base alla Rivoluzione.

Considero conveniente ricordare che il processo di attualizzazione del modello economico che abbiamo iniziato dal 6º Congresso non è un impegno di uno o due quinquenni. La rotta è già tracciata. Proseguiremo a passo fermo, senza fretta ma senza pause tenendo presente che il ritmo dipenderà dal consenso che saremo capaci di forgiare all’interno della nostra società e dalla capacità organizzativa che raggiungeremo o per introdurre i cambi necessari senza precipitazione, nè tanto meno improvvisazioni che ci condurrebbero solo al fallimento.

Il progresso verso l’attualizzazione del Modello e la costruzione di un socialismo prospero, sostenibile e irreversibile in Cuba, esige che siano preservati e potenziati i principi di giustizia e uguaglianza che sono serviti da base alla Rivoluzione.

Una Rivoluzione degli umili, per gli umili e con gli umili, come l’ha definita il compagno Fidel, con un’innegabile opera sociale costruita, non troverà mai soluzioni ai suoi problemi dando le spalle al popolo, nè con il restauro del capitalismo che porterebbe con sè l’applicazione di una terapia di choc agli strati della popolazione con meno risorse e distruggerebbe l’unità e la fiducia della maggioranza dei nostri cittadini attorno alla Rivoluzione e al Partito.

In Cuba, reitero ancora una volta, nessuno resterà abbandonato.

Gli accordi di questo storico Congresso non saranno gettati in un cassetto ma, al contrario dobbiamo assicurare la loro esecuzione con ordine, disciplina ed esigenza, con una visione del futuro e molta intenzionalità.

Nei plenum del Comitato Centrale, almeno due volta l’anno sarà verificata la marcia dell’attualizzazione del modello economico e del piano dell’ economia.

Ci proponiamo di proseguire con l’analisi di questi temi nelle sessioni del nostro Parlamento, il cui ruolo nell’approvazione della cornice legislativa associata a questo processo continuerà ad essere decisivo.

Stamattina sono stati presentati il nuovo Comitato Centrale, la Segreteria e il Burò Politico come espressione di continuità del lento processo di rinnovo e ringiovanimento intrapreso dal 6º Congresso.

Per l’inesorabile legge della vita, questo 7º Congresso sarà l’ultimo diretto dalla generazione storica, che consegnerà ai pini nuovi le bandiere della Rivoluzione e del Socialismo (applausi). Senza la minima sfumatura di tristezza o di pessimismo e con l’orgoglio del dovere compiuto, convinta che sapranno continuare e ingrandire l’opera rivoluzionaria alla quale consegneranno le migliori energie e la vita stessa, varie sfornate di compatrioti, come abbiamo detto nella Relazione Centrale, dal 1868.

Il Comitato Centrale è formato da 142 membri dei quali più di due terzi sono nati dopo il trionfo della Rivoluzione e si è ridotta la media dell’età a 54.5 anni, inferiore al 2011.

Il Congresso ha accordato di mantenere nella direzione del Partito un gruppo ridotto di veterani della generazione storica, con una bella età, che per la loro lunga traiettoria rivoluzionaria godono d’autorità di fronte al popolo.

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Come abbiamo spiegato nella Relazione Centrale, i prossimi cinque anni definiranno la garanzia del lento e ordinato transito delle principali responsabilità del paese alle nuove generazioni, un processo di speciale trascendenza che speriamo di eseguire e concludere con lo svolgimento del VIII Congresso, nell’anno 2021.

È sempre impressionante il dato che il 98% dei membri del Comitato Centrale conta su un livello universitario.

La rappresentazione delle donne è cresciuta e ora sono il 44.37% e quella dei negri e mulatti il 35,92%.

Questo risultato è superiore a quello del Congresso precedente, ma non ci diamo per soddisfatti: s’impone che tutti i dirigenti del Partito, dello Stato e del Governo si lavori con sistematicità alla creazione di una riserva di sostituti maturi e con esperienza, per assumere le principali responsabilità della nazione in giusta corrispondenza con la composizione per il colore della pelle e il genere della popolazione cubana.

I 55 nuovi membri del Comitato Centrale sono tutti minori di 60 anni, dando compimento all’età massima stabilita da questo Congresso per entrare in questo organismo superiore del Partito, come abbaiamo già detto, nell’animo di garantire sempre il costante ringiovanimento della sua direzione.

Il limite di 60 anni ha fatto escludere dalla candidatura validi quadri che occupano alte responsabilità di Partito, statali e di governo, con traiettorie di capacità, approvati per far parte di questo organismo superiore.

Le norme che fissano i limiti di età si dovranno stabilire con razionalità nei documenti rettori del Partito e le organizzazioni di massa e per decisione dell’Assemblea Nazionale dovranno riguardare ugualmente gli organismi dello Stato e del Governo, in maniera che siano definiti con precisione i compiti la cui direzione non va esercitata da persone con più di 70 anni.

Il Congresso, nello stesso tempo ha approvato d’applicare regolamenti più flessibili che permetteranno in questo periodo di transito, di contare con riserve per il rinnovo ulteriore del Comitato Centrale, senza aspettare l’8º Congresso.

Considero necessario inoltre continuare a rinforzare il funzionamento di diversi organi collegiati di cui disporremo nel Partito, lo Stato e il Governo, in modo che le principali decisioni siano sempre frutto di un’analisi collettiva che non escluda le discrepanze oneste né le opinioni differenti.

Il Burò Politico è composto da 17 membri. Sono entrati cinque nuovi membri:

le compagne Miriam Nicado García, Teresa Amarelle Boué e Marta Ayala Ávila e i compagni Ulises Guilarte de Nacimiento e Roberto Morales Ojeda.

Non sono per niente fortuite o improvvisate queste promozioni.

Nel caso della compagna Miriam Nicado, è dottoressa in Scienze Matematiche e da quattro anni è rettrice dell’Università di Scienze informatiche UCI

Prima, nell’Università Centrale di Las Villas Marta Abreu, era professoressa ed ha fatto carriera divenendo vice rettrice. Ha studiato cinque anni nell’Unione Sovietica e poi un altro anno nella sua specialità.

La compagna Teresa Amarelle è la Segretaria Generale della Direzione Nazionale della Federazione delle Donne Cubane dal 2012. È stata professoressa delle medie, passando a funzioni professionali nella UJC, dov’è stata seconda e prima segretaria del Comitato municipale di questa organizzazione in Amancio Rodríguez. Poi ha occupato l’incarico di Prima Segretaria nel Partito locale ed è stata eletta con uguali responsabilità in provincia di Las Tunas.

La Dott. in Scienze Biologiche Marta Ayala - credo che sia la più giovane, anche se tra donne di queste cose non si deve parlare (Risate) ha sviluppato una traiettoria ascendente nel Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, che l’ha portata da aspirante investigatrice e capo di laboratorio, a vicedirettrice ed ora vice direttrice generale di questo importante centro scientifico dove ha realizzato investigazioni per la creazione di vaccini per il trattamento dei tumori.

Ora è membro del Comitato Provinciale del Partito a L’Avana.

Il compagno Ulises Guilarte dal 2013 è Segretario Generale della Centrale dei Lavoratori di Cuba. Ha occupato diverse responsabilità come dirigente sindacale a Cienfuegos e come Segretario Generale del Sindacato della Costruzione a

L’Avana. Poi è passato al lavoro del Partito come funzionario professionale e come vice capo del Dipartimento dell’Industria e Costruzioni del Comitato Centrale È stato promosso Primo Segretario del Comitato provinciale a L’Avana e poi nella nascente e sperimentale provincia di Artemisa.

Finalmente, il compagno Roberto Morales è stato ministro di Salute Pubblica durante gli ultimi sei anni. Dopo la laurea ha lavorato come medico del policlinico nel municipio di Rodas, e come Direttore di Salute Pubblica a questo livello e più tardi nella provincia di Cienfuegos. Nel Partito è stato funzionario professionale a livello di municipio e provincia e Primo Segretario a Cienfuegos sino alla sua designazione per far parte della Segreteria del Comitato Centrale.

I cinque nuovi membri del Burò Politico hanno meno di 60 anni e questo mostra che potrà essere così per tutta la nostra direzione, che potrà essere d’origine umile, di compagni che hanno lavorato nella base, che sono stati dirigenti politici a differenti livelli, sino a giungere alla massima direzione del Partito con una squisita e profonda esperienza. (Applausi).

Naturalmente queste stesse condizioni sono presenti in una gran parte o nella maggioranza del resto del Burò Politico, anche se non hanno avuto lo stesso transito in forma metodica come quelli in precedenza segnalati.

Alcuni si sviluppano senza carriera, ma molto rapidamente (Applausi).

E come potete apprezzare accumulano un ricco foglio di servizi dalla base, esercitando le professioni per le quali si sono laureati, non come è stato fatto in molti casi che si ottiene il titolo e si appende a una parete della casa per mostrarlo, ma non si lavora ma nella specialità.

Questo lo abbiamo già corretto nel Congresso scorso e credo abbia dato buoni risultati. Si deve lavorare nella base: non ci possono essere dirigenti pre-concepiti, e tutti quelli che si laureano devono lavorare almeno cinque anni nella base e nella specialità scelta nell’università e poi gradualmente, secondo le loro possibilità, senza mai smettere di studiare, come ci ha sempre insegnato Fidel, e specialmente i militari; un militare deve studiare tutta la vita, come un quadro professionale del Partito, un dirigente del nostro Stato, per una ragione un’altra, in un luogo o in altro e non vivere del titolo appeso alla parete della sala delle nostre case.

Nel mio caso ringrazio per l’onore che significa essere stato eletto per la seconda volta Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, con la certezza che la mia missione principale è difendere, preservare e continuare a perfezionare il socialismo cubano e non permettere il ritorno, mai più, al capitalismo (Applausi).

Nel complesso dei compiti principali a mio carico, dedicherò il tempo necessario al processo di riforma della Costituzione della Repubblica – che stiamo portando avanti con un gruppo di compagni, o per lo meno abbiamo scambiato opinioni, per introdurre gli aggiustamenti pertinenti, dopo 40 anni di vigenza, a tono con i cambi accaduti nel piano internazionale e le modifiche che risultano dal processo di attualizzazione del Modello economico e sociale che, naturalmente, va definito prima di proporre di portarlo nella nuova Costituzione.

Lo sviluppo dell’economia nazionale con la lotta per la pace, l’unità e la fermezza ideologica, costituiscono le missioni principali del Partito.

Questo concetto non può restare come una semplice frase: è necessario riempirlo di contenuti concreti in azioni e misure che permettano di rendere realtà la visione di una nazione sovrana, indipendente, socialista, democratica, prospera e sostenibile (applausi).

Prima di terminare, nome dei partecipanti al Congresso e di tutti i cubani desidero trasmettere il nostro appoggio ai popoli fratelli dell’America Latina e dei Caraibi, che affrontano le pretese della destra del capitale multinazionale di seppellire le conquiste sociali realizzate in decenni di lotte.

Reiteriamo la solidarietà di Cuba con il popolo del Brasile e la presidente costituzionale Dilma Rousseff, che affronta un colpo di Stato parlamentare organizzato dalla destra oligarchica e neoliberista, stimolata dall’imperialismo contro le conquiste sociali realizzate con i governi del Partito dei Lavoratori.

Giunga il nostro saluto fraterno ai partiti comunisti e alle altre forze e partiti politici, movimenti sociali e classi lavoratrici del pianeta che lottano contro l’egemonismo imperiale, impegnati nella realizzazione di una giustizia sociale che includa e convinti che un mondo migliore è possibile.

Ratifico tutto il nostro sostegno al popolo ecuadoriano, al presidente Rafael Correa e al governo della Rivoluzione Cittadina in queste dolorose circostanze. Il nostro gruppo di riscatto e il rinforzo del personale medico, inviati domenica 17, si sono uniti ai più di 700 collaboratori che lavorano in questo fraterno paese nelle azioni d’assistenza della popolazione colpita.

Ci manterremo in comunicazione con le autorità dell’Ecuador, disposti ad incrementare il nostro appoggio in tutto il possibile.

Non dimentichiamo che oggi 19 aprile si commemora il 55º anniversario della vittoria sull’invasione mercenaria a Playa Girón con il Comando diretto nel teatro delle operazioni del leader della Rivoluzione Cubana, il compagno Fidel Castro Ruz, che ha seguito tutto lo sviluppo di questo Congresso.

Rendiamo un meritato omaggio ai caduti in quelle gesta eroiche e a tutti coloro che hanno offerto la loro vita in difesa della Patria, della Rivoluzione e del socialismo.

Ci separano pochi giorni dal Primo Maggio, Giorno Internazionale dei Lavoratori, occasione che servirà per mostrare al mondo con l’entusiasta partecipazione di massa dei compatrioti in tutto il paese,l’unità e l’appoggio agli accordi adottati da questo Congresso e la rotta socialista e indipendente della Patria.

Finalmente vogliamo ringraziare di tutto cuore il compagno Fidel per lo sforzo che ha fatto e la soddisfazione con cui ha letto le sue brillanti parole di fronte a noi.

Molte grazie a tutti.

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