Rivelato il piano di Spagna e Stati Uniti contro il Venezuela: tutto pronto per maggio?



Non poteva mancare il contributo di Madrid all'ennesima campagna internazionale orchestrata da Washington e scatenata contro il Venezuela che si trova ad affrontare una duplice crisi, economica e ed energetica, che sta creando grossi disagi alla popolazione. L'obiettivo è chiaro: assestare una spallata decisiva al governo Maduro. Rovesciarlo per instaurare un regime neoliberista che in Venezuela andrebbe ad attuare le stesse misure implementate da Macri in Argentina.

Agli attacchi esterni fa sponda l'Assemblea Nazionale venezuelana controllata da quell'eterogenea alleanza che compone il cartello delle opposizioni al chavismo.

Secondo quanto riferisce TeleSur, gli esponenti dell'opposizione Luis Florido, Ángel Medina, Delsa Solórzano, Timoteo Zambrano, Williams Dávila, e Richard Blanco si sono recati in quel di Washington per incontrare il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani Luis Almagro. Con loro vi era Carlos Vecchio, altro esponente dell'opposizione che vive a Miami perché in fuga dalla giustizia venezuelana.

L'incontro con Almagro è stato programmato per chiedere l'attivazione della Carta Democratica dell'Organizzazione degli Stati Americani, mentre un secondo incontro con i senatori statunitensi Marco Rubio e Bob Menéndez è servito a pianificare le prossime mosse da intraprendere in favore dei detenuti peri fatti violenti del 2014, in maniera particolare Leopoldo López, l'esponente golpista del partito Voluntad Popular.

Proprio questo giovedì la Commissione Affari Esteri del Senato degli Stati Uniti ha approvato all'unanimità un progetto di legge che prevede l'estensione delle sanzioni contro funzionari del governo venezuelano fino al 2019. Dichiarava il senatore Rubio prima del voto: «Gli Stati Uniti devono chiedere agli alleati nella regione, quei paesi come Haiti, Colombia, Canada, paesi centroamericani che ricevono un'enorme quantità di aiuti, di appoggiare i nostri sforzi». Inutile specificare che gli sforzi sono tutti a volti a rovesciare un legittimo governo.

Intanto dalla Spagna il Congresso, attraverso una proposta di legge proposta dal Partido Popular e appoggiata da Partido Socialista Obrero Español (PSOE), Ciudadanos, PNV e Democracia i Llibertat, chiede la liberazione del golpista Leopoldo López e di altri detenuti definiti 'prigionieri politici'.

Questa è la situazione in cui vanno a innestarsi le campagne mediatiche internazionali come quelle portate avanti da The New York Times, Fox News Latino, The Washington Post e altri media come la BBC che descrivono un paese «alla fame» e sull'orlo di una rivolta popolare contro il governo.

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