Manifestazione a Roma contro il colpo di Stato in Brasile



L'attuale crisi politica che uccide la democrazia brasiliana ci spaventa e ci fa indignare. Per questo motivo noi del “Collettivo BELI” (Brasiliani in lotta – Italia) abbiamo deciso di organizzarci per manifestare ancora una volta contro il colpo di Stato in Brasile. La nostra prossima manifestazione si terrà il prossimo 26 giugno presso l’Arco di Costantino a Roma a partire dalle ore 17, questa si terrà in contemporanea con altre manifestazioni a Bologna, Milano e in molte altre città in Brasile e nel mondo.

Manifestiamo per difendere la democrazia, per la sovranità popolare, per la fine delle ingiustizie sociali e per l'emancipazione delle minoranze. Manifestiamo contro tutti i tipi di regresso sociale e di mancanza di rispetto per le nostre conquiste sociali e politiche, contro l'imposizione di misure antidemocratiche riguardanti diritti sociali, contro lo smembramento e la precarietà della sanità pubblica che questo governo provvisorio sta mettendo in atto. Manifestiamo anche contro un governo che ha negato i principi democratici al popolo brasiliano e che sta cercando di arrestare la più grande operazione anticorruzione che il Brasile abbia mai avuto, denominata “Lava Jato” (autolavaggio).

Con questa nostra manifestazione vogliamo solidarizzare con tutti coloro che scendono in piazza in Brasile e nel mondo contro questo governo, ripetiamo, provvisorio ed illegale, capeggiato da Michel Temer. Vorremmo, anche, sensibilizzare gli italiani e le italiane su ciò che accade nel nostro Paese, dato che tale fatto avrà dei risvolti anche su tutta la politica e l’economia globale.

Organizzazioni nazionali e internazionali, oltre ad alcuni Governi, hanno sollevato preoccupazioni per la situazione in Brasile, come l'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR) e l'Organizzazione degli Stati americani (OSA). Giornali come New York Times, The Guardian, El País e Der Spiegel, così come il Partito Socialista Francese di François Hollande sono contro questa situazione antidemocratica in Brasile. Chiediamo, dunque, il supporto e una posizione più chiara da parte del Governo italiano, così come l'apertura di un dibattito sulla mancanza di rappresentanza politica della popolazione e l'attacco agli interessi popolari.

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