Dilma Rousseff: «Tornerò per ricostruire il paese»



Per descrivere quanto accaduto nel suo paese, la presidente del Brasile (sospesa per 180 giorni) Dilma Rousseff non utilizza mezzi termini, davanti al Fronte Popolare del Brasile: «Si tratta di un golpe, hanno infettato l’albero della democrazia con dei parassiti», una metafora davvero efficace e calzante.

Rousseff ha poi indicato le conseguenze per il popolo brasiliano, nel caso il colpo di stato ordito da Temer dovesse andare fino in fondo con la sua destituzione definitiva. «Ci sarebbero conseguenze permanenti per i diritti dei brasiliani - ammonisce Dilma - per il programma sociale della casa, l’accesso all’educazione, sua tecnica che universitaria». Insomma, il Brasile finirebbe per abbracciare il liberismo più selvaggio.

Forte dei 54 milioni di voti conquistati nelle urne in occasione delle ultime elezioni presidenziali, Rousseff ha ricordato che il governo golpista di Temer «è illegittimo e non ha ottenuto nemmeno un voto», frutto di una congiura ordita dalle élite per porre fine alle politiche sociali in beneficio del popolo brasiliano.

Dilma Rousseff, da vera combattente, una donna abituata a lottare sin da giovane, quando si è trovata in clandestinità e ha subito le torture della dittatura militare, fa una promessa: «Tornerò, se torno ad agosto ricostruisco il paese e cancello l’odio e il razzismo con cui hanno realizzato questo colpo di stato».




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