Argentina in crisi: sotto la gestione Macri crescono povertà e indigenza



Il ritorno con il governo Macri del neoliberismo selvaggio in Argentina si è ben presto tramutato, come ampiamente prevedibile, in una vera e propria sventura per il popolo di un paese già fortemente segnato in passato da questa sciagurata teoria economica.

Come evidenziato da un’inchiesta condotta dal Centro di Economia Politica Argentina (CEPA) e dall’Istituto di Economia Popolare (INDEP), da quando Mauricio Macri (grande amico di Matteo Renzi) è presidente in Argentina si è registrato un clamoroso aumento dei livelli di vulnerabilità, della povertà e dell’indigenza. Conseguenze dirette dell’applicazione di quelle politiche che lo stesso Mauricio Macri si è ben guardato dall’annunciare in campagna elettorale, come da lui stesso recentemente ammesso.

Povertà

Le politiche imposte dal governo Macri hanno generato un’ondata di licenziamenti, rialzi dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, liberalizzato i prezzi del dollaro. Tutte misure che vanno a colpire le fasce più basse della società argentina.

Secondo l’inchiesta il numero dei nuovi poveri in Argentina è di 5 milioni da quando Macri ha assunto il controllo del paese. Le classi sociali più basse sono state inoltre colpite dal forte aumento dei prezzi nel settore alimentare.

Indigenza

Il tasso di povertà della popolazione urbana nella zona della Grande Buenos Aires è salito del 38% in appena sei mesi. Nell’inchiesta viene indicato che per la prima volta dopo molti anni, aumenta il numero delle persone costrette a vivere in strada e che molte famiglie non guadagnano abbastanza per soddisfare le proprie necessità alimentari.

Gli analisti evidenziano il fatto che manca un’adeguata protezione sociale per queste famiglie in grave difficoltà.

Vulnerabilità

«La popolazione in situazione di vulnerabilità è quella il cui reddito si trova in un raggio del 10% al di sopra della linea di povertà». Ben il 4,62% della popolazione di Buenos Aires si trova in stato di vulnerabilità, spiegano gli autori dell’inchiesta.

Gli analisti spiegano che continuando con le politiche neoliberiste, presto quella fascia di popolazione che si trova in stato di vulnerabilità si troverà presto sotto la linea di povertà.

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