Il Premio Nobel per la Pace assegnato a Santos, appartiene anche a Hugo Chavez

La notizia ha ovviamente in breve tempo fatto il giro del mondo. Al Presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, è stato assegnato il Premio Nobel per Pace 2016, per i suoi sforzi volti a porre fine al conflitto armato che insanguina da oltre 50 anni il paese sudamericano.

«Il Comitato Norvegese del Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace al presidente della Colombia Juan Manuel Santos per i suoi sforzi volti a porre fine alla guerra civile nel paese che dura da oltre 50 anni. Una guerra che è costata la vita ad almeno 220.000 colombiani e sfollato circa sei milioni di persone», ha spiegato la coordinatrice del Comitato, Kaci Kullman Five.

Noi affermiamo con forza che questa è anche e soprattutto una grande vittoria del Comandante Hugo Chavez. Il leader della Rivoluzione Bolivariana fu il primo a puntare con decisione sull’avvio del processo di pace in Colombia.

Appena ebbero inizio a Cuba, nel 2012, i dialoghi di pace, Hugo Chavez ebbe a dichiarare: «Sono disponibile e agli ordini, quando ci sarà bisogno che io personalmente raggiunga un qualsiasi obiettivo, lo farò». Il ruolo cruciale da lui svolto nei dialoghi di pace e nel convincere le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC-EP) a dar vita al processo di pace, è stato più volte riconosciuto dal colombiano Ernesto Samper, Presidente dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR).

Un ruolo riconosciuto dalla stessa Colombia, attraverso le parole dell’Alto Commissario per la Pace, Sergio Jaramillo, che evidenziò l’importanza della mediazione di Chavez: «La verità è che noi colombiani possiamo pensarla come vogliamo su Chavez e il suo governo, ma fu Chavez a dare un forte sostegno al processo di pace, convincendo le FARC che era arrivato il momento della pace».

«Anche le Farc meritano il Nobel», così ha commentato la notizia da Parigi, l'ex candidata alle presidenziali in Colombia Ingrid Betancourt che fu tenuta in ostaggio dalle Farc per oltre 6 anni, dal febbraio 2002 al luglio 2008. Facciamo nostre le sue parole.

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