L'avvocato Parrilli denuncia che l'Argentina come ai tempi della dittatura «viola i diritti umani»

Ormai è quasi un anno che l’attivista e parlamentare argentina Milagro Sala è incarcerata in maniera arbitraria. Mentre la stampa mainstream finge di non vedere voltandosi dall’altra parte costruendo fake news riguardante presunti detenuti politici in Venezuela.

Secondo l’avvocato ed ex parlamentare Marcelo Parrilli, con la detenzione illegale della dirigente del partito Tupac Amaru «l’Argentina torna ad essere un paese che viola i diritti umani». Insomma, l’ascesa al potere di Mauricio Macri oltre a segnare il ritorno del neoliberismo più selvaggio ha fatto ripiombare l’Argentina nell’illegalità sui diritti umani come accadeva durante i periodi bui della dittatura militare.

«La Commissione Interamericana per i Diritti Umani - denuncia Parrilli - non era dovuta intervenire per detenzioni politiche dal 1979», in relazione al reclamo presentato dall’organismo per richiedere la liberazione immediata di Milagro Sala. Liberazione che è stata richiesta anche dall’ONU, che ha denunciato come all’attivista e parlamentare sia stato negato il legittimo diritto alla difesa.

L’avvocato ha inoltre condannato il comportamento di Macri che ha giustificato la detenzione di Milagro Sala adducendo come motivazione la quantità di delitti di cui si sarebbe macchiata l’attivista e dirigente politica. In questa maniera - denuncia Marcelo Perrilli - Mauricio Macri «avalla la detenzione senza condanna».

L’avvocato evidenzia che «nell’Argentina di oggi, prima si arresta e poi si investiga», segnalando che il governatore di Jujuy, Gerardo Morales, «ha un odio personale e di classe contro Milagro Sala».

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