La Bolivia denuncia un «golpe istituzionale» in seno all'OSA

«Questo consesso è illegale e quello che è stato fatto in seno all’OSA è un golpe istituzionale», con queste parole l’ambasciatore boliviano davanti all’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Diego Pary, ha denunciato il carattere illegale della sessione convocata per disconoscere la presidenza di turno boliviana.

Bisogna registrare che ancora una volta l’OSA viene utilizzata, con la totale complicità del segretario generale Almagro, come uno strumento attraverso il quale gli Stati Uniti e suoi alleati regionali attaccano in maniera furibonda i governi progressisti latinoamericani.

Attraverso un comunicato la Bolivia ha informato che «respinge qualsiasi tentativo di intaccare la propria dignità e quella dei suoi rappresentanti. Non accetteremo mai imposizioni o pressioni che vadano contro la nostra sovranità».

La scorsa settimana venti paesi hanno convocato una sessione del Consiglio Permanente per discutere ancora una volta della situazione politica in Venezuela, senza alcun consenso da parte del governo bolivariano, che ha denunciato l’ennesima ingerenza.

Il governo di La Paz ha denunciato la prevaricazione visto che il dibattito su quel che accade a Caracas è stato aperto senza la presenza delle delegazioni di Bolivia e Haiti, che hanno la presidenza e la vicepresidenza di turno dell’organismo regionale.

La posizione della Bolivia ha ottenuto l’appoggio delle delegazioni di Venezuela e Nicaragua. Il rappresentante del governo bolivariano presso l’OSA, Samuel Moncada, ha denunciato l’azione dell’OSA dichiarando che «quello che stiamo vivendo è un colpo di Stato in seno all’OSA».

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