Flop del 'Gran Plantón contra la Costituyente' convocato dalla MUD. Si spegne la protesta in Venezuela?



di Fabrizio Verde

Perde forza la protesta dell’opposizione venezuelana: alle 9 del mattino, Plaza Altamira - cuore pulsante della contestazione contro il governo socialista - è praticamente deserta. Come testimonia l’inviato di RT.

Nei social network non vengono postate le solite fotografie che testimoniano l’ennesima giornata di protesta. Mentre in diverse zone di Caracas piccoli gruppi composti da massimo 30 persone cercano di ostacolare il normale traffico veicolare.

Come da copione, i pochi manifestanti, occupano le carreggiate dell’autostrada Francisco Fajardo all’altezza della base militare La Carlota. Ma la scena è desolante.

Questa volta le proteste non sono più contro il regime di Maduro, ma bensì contro l’Assemblea Costituente convocata dal presidente per superare l’impasse e blindare i progressi sociali apportati al paese dalla Rivoluzione Bolivariana.

La protesta era stata convocata di lunedì con l’intento di fermare i camion che trasportano alimenti presso la capitale. Con l'obiettivo di paralizzare la distribuzione di alimenti in questa congiuntura economica che sta vivendo il paese.

Nelle ultime settimane l’opposizione ha perso forza. Cresce il malcontento visto che è naufragato anche l’ultimo tentavo di imporre sanzioni al Venezuela attraverso l’Organizzazione degli Stati Americani.

In parallelo la Costituente voluta da Maduro avanza. I rappresentati del PSUV hanno inviato al Consesso Nacional Electoral (CNE) una proposta riguardante le elezioni che si terranno alla fine di luglio per l’elezione dei rappresentanti del popolo che andranno a comporre l’Assemblea Costituente.

Intanto la temperatura della protesta scende e la destra si preoccupa. Dal carcere giunge un video di Leopoldo Lopez, detenuto in quanto responsabile del piano golpista ‘La Salida’, che invita i manifestanti a intensificare le proteste: «Chi ha ragione non può stancarsi, andiamo avanti per il Venezuela».

Curiosa davvero questa dittatura venezuelana dove si preparano elezioni per l’Assemblea Costituente e un leader dell’opposizione diffonde video direttamente dal carcere. La narrazione post-veritiera del mainstream giorno dopo giorno diventa sempre meno credibile.

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