El Pais nostalgico colonialista rimpiange la “Dottrina Monroe” per l’America Latina



di Fabrizio Verde

Il passato 6 di novembre sulle colonne del quotidiano iberico ‘El Pais’, nella sezione dedicata alla politica internazionale, è comparso un articolo intitolato ‘Putin desafìa la dottrina Monroe’. Articolo molto eloquente già dal sottotitolo dove si afferma che la Russia sarebbe il complice del «regime venezuelano» che rappresenta un imminente e reale pericolo per la pace e la sicurezza internazionale.

Dunque per il quotidiano iberico - fratello dell’italiano ‘La Repubblica' perché il pubblico italiano possa avere già un’idea - chi come il Venezuela combatte per rompere l’assedio internazionale, mediatico e finanziario, imposto dagli Stati Uniti, rappresenta un pericolo per la pace. Mentre chi come gli Stati Uniti destabilizza, cospira, impone sanzioni, bombarda ed è in guerra da oltre un secolo, sarebbe chi subisce sfide e provocazioni in casa propria.

Esattamente la “narrazione” ricca di Fake news che ogni giorno leggiamo su Repubblica.

Un’allucinante visione neocolonialista che permea tutto l’articolo a firma di Diego Arria. Ex rappresentante per il Venezuela alle Nazioni Unite dal 1991 al 1993 e legato alle forze più oscure del vecchio Venezuela pre-Chavez.

La cosiddetta dottrina Monroe venne annunciata dall’allora presidente statunitense James Monroe al Congresso degli Stati Uniti il 2 dicembre del 1823. In sostanza sostiene l’idea della supremazia degli Stati Uniti d’America sull’intero continente americano. Nel discorso il presidente Monroe affermò che gli USA non avrebbero tollerato alcuna intromissione negli affari americani. Tranne che per le colonie americane di proprietà europea.

Forse l’autore dell’articolo considera che il Venezuela debba essere ancora sotto tutela USA o di qualche potenza europea tipo il vecchio regno spagnolo?

L’articolo citato tira in ballo alcune vecchie fake news inventate di sana pianta a Washington per screditare alcuni dirigenti venezuelani, come il vicepresidente Tareck El-Aissami, e nel complesso l’intero paese definito narcoestado.

Peccato per l’autore che dall’avvento di Chavez al potere il Venezuela abbia iniziato una vera attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. Con la Rivoluzione Bolivariana sono arrivati anche i più ingenti sequestri di droga mai avvenuti nel paese.

L’articolo è firmato Diego Arria, ma potrebbe benissimo portare la firma di Bernardo Diaz del Castillo, storiografo della conquista spagnola. Ma Trump non sarà il novello Cortes perché quei popoli dell’America Latina che hanno spazzato via le catene sanno difendersi dagli attacchi dell’imperialismo e della loro propaganda.

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