Venezuela. Anche Il Sole 24 Ore smentisce le fake news di Repubblica sul default



di Fabrizio Verde

L’autocitazione non è elegante, ma diviene doverosa quando attraverso un’operazione di grossolana mistificazione della realtà siamo stati gettati nel calderone dei creatori di bufale, o fake news, per utilizzare la terminologia più in voga in questo momento.

Ricorderete tutti i titoloni sparati dal mainstream sul presunto default del Venezuela. Una notizia senza alcun fondamento, prontamente smentita da l’AntiDiplomatico. Come sempre avviene quando vi sono in ballo questioni venezuelane. Ci sia concessa questa sorta di autocelebrazione del nostro lavoro.

Passiamo adesso in rassegna alcuni titoli per capire meglio come veniva definita la situazione economica del Venezuela a metà novembre. La Repubblica - a proposito di fake news - il 14 novembre titola: «Venezuela a un passo dal default». Rincarando la dose il giorno successivo: «Il Venezuela di Maduro a un passo dal default».

Anche Il Sole 24 Ore, il 14 novembre, scriveva: «Il Venezuela in default mette nei guai anche gli Usa». Seguito a ruota da Il Giornale che afferma sicuro: «Il Venezuela sta fallendo, il default questione di giorni».

Il quotidiano della Confindustria invece quest’oggi, bontà sua, ci informa che la situazione è ben diversa da quella descritta da circuito informativo mainstream. Con il paradosso che Il Sole stesso arriva a smentirsi. Nell’articolo odierno si legge: «Il Venezuela finora ha onorato i suoi debiti, regolarmente arrivati presso Clearstream, una delle stanze di compensazione finanziaria con sede a Lussemburgo. Clearstream ha ricevuto da Caracas i 20 milioni di dollari versati da PDVSA, obbligazioni con scadenza 2019 e 2024, ma non li ha ‘girati’ agli obbligazionisti. Quindi il governo di Maduro non è caduto in default. Ma agli obbligazionisti non è arrivato nulla. In altre parole alcuni fondi americani avrebbero invitato le stanze di compensazione a bloccare la distribuzione ai clienti».

Il meccanismo utilizzato contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela viene poi denunciato anche dal ministro per il Petrolio, Manuel Quevedo, intervistato da Il Sole 24 Ore: «Ogni volta che c’è stata una scadenza abbiamo subito reso disponibile il denaro. Ma tutte le volte che si avvicina la data, allora comincia la cospirazione per far si che i pagamenti siano ritardati, comincia tutto un maneggio per far vedere che noi non stiamo pagando puntualmente».

Il dirigente venezuelano infine assicura: «Noi abbiamo disponibilità di risorse, flussi di cassa sufficienti e produzione per pagare».

Ecco invece cosa scriveva l’AntiDiplomatico sulla questione per smentire proprio chi ci accusa di propalare fake news: «I titoli sono ad effetto. ‘Il Venezuela è in default’, gridano. Una circostanza che andrebbe a corroborare le montagne di fake news propalate da anni. Da lungo tempo, infatti, il circuito informativo mainstream si affanna nel voler dimostrare che il sistema economico socialista del Venezuela sarebbe in realtà insostenibile. Che l’unica strada praticabile da percorrere, volenti o nolenti, è quella del neoliberismo. Con il suo inevitabile corollario di fame e miseria crescente.


Leggi: «Venezuela in default», una notizia costruita a fini politici

Possiamo fidarci degli annunci dati dai soliti noti della stampa mainstream in servizio perenne contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela? La risposta è no».

Citando inoltre quanto affermato dall’analista internazionale Francisco González che ai microfoni di RT, spiegava come si trattasse esclusivamente di «default medianico». Con i media mainstream impegnati a diffondere questa fake news per «generare paura tra gli investitori privati».In maniera tale da impedire l’acquisto di obbligazioni e frenare gli investimenti in Venezuela.

Fu sempre l’AntiDiplomatico a denunciare nell’articolo intitolato ‘Guerra economica: Euroclear blocca fondi venezuelani per l’acquisto di alimenti e medicinali’, come questi organismi di compensazione finanziaria agiscano sullo scacchiere geopolitico su ordine di Washington per ostacolare quei paesi come il Venezuela che sono in contrasto con le politiche di aggressione degli Stati Uniti.

Antonio Gramsci diceva che la storia insegna ma non ha scolari. Siamo sicuri che questi media torneranno a propalare fake news sulla questione venezuelana così come fanno da anni. Nonostante le diffamazioni, noi continueremo a smontare le loro bufale punto su punto.

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