Cile, Sebastian Piñera e i fantasmi della dittatura


Con la conquista della Moneda da parte di Sebastian Piñera in Cile ritorna l’ortodossia neoliberista. L’imprenditore, già seguace del dittatore Augusto Pinochet, si è imposto sul candidato del centrosinistra Alejandro Guiller, con il 54,5% dei voti contro il 45,4%. A sorprendere è stato il notevole aumento dei voti a favore di Piñera rispetto al primo turno. Ben 845 mila in più: questa domenica Piñera ha raccolto 3 milioni e 621 mila voti, mentre al primo turno ne raccoglieva 2 milioni e 939 mila, sommando anche le preferenze ricevute dal candidato della destra pinochettista Kast.



Si tratta del miglior risultato della destra post-dittatura. Con una serie di domande che si aprono per la sinistra di Guiller, da molti osservatori accusata di forte moderatismo e ancoraggio alle pallide misure dell'ex Presidenta Bachelet, la cui azione di governo è stata fortemente orientata verso politiche di liberismo temperato.


Sebastian Piñera e i fantasmi della dittatura

Il nuovo inquilino della Moneda torna ad abitare il palazzo presidenziale cileno dopo la prima esperienza negli anni che vanno dal 2010 al 2014. Un mandato concluso con una popolarità ridotta ai minimi termini e segnata dalle polemiche perché Sebastian Piñera, nonostante nel 1988 si fosse schierato contro Augusto Pinochet in occasione del referendum che pose fine al lungo governo dittatoriale del generale cileno, non ha mai fatto i conti con il suo passato contiguo al regime militare. Suo fratello, Jose Piñera, un economista di fama mondiale, fu ministro del Lavoro e delle Miniere durante gli anni bui della dittatura. Anni in cui vennero assunti i cosiddetti Chicago Boys. Economisti cileni formati negli anni settanta presso l’Università di Chicago sotto l’egida di Milton Friedman.

In quegli anni anche Sebastian era un fervente sostenitore del regime. Piñera è un imprenditore con interessi in svariati campi: dai trasporti all’immobiliare, passando dalla Tv alle carte di credito, fino a giungere al calcio: è azionista del Colo Colo di Santiago, principale club calcistico del paese.

Nel 2012, sotto la sua presidenza destò scandalo la decisione di cambiare la definizione del governo Pinochet nei sussidiari scolastici: la dittatura brutale del generale golpista che spodestò Allende venne definita semplicemente regime militare.



Secondo l’analista Maria Antonietta Saa, intervistata da teleSUR, la sconfitta del popolare volto televisivo Alejandro Guiller è dovuta in parte al rifiuto di settori del Frente Amplio nei suoi confronti. Guiller non ha rappresentato i valori del gruppo politico della sinistra cilena.

A pesare inoltre è stata la mancanza di un chiaro programma di governo. Alternativo e di rottura anche verso le politiche di concertazione portate avanti dal governo Bachelet.

Fabrizio Verde

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