Il Subcomandante Marcos lo conoscemmo il 1° gennaio 1994. Quel giorno, mentre le più alte autorità del Messico celebravano l'entrata del paese nell'accordo di libero scambio con Stati Uniti e Canada, un esercito indigeno armato del Chiapas dichiarò guerra al governo messicano: l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).
Da allora, le sue parole, i suoi pensieri, i suoi atti e la sua ribellione, ci hanno rivelato molto di più di quel volto nascosto che solo i suoi occhi lasciavano vedere.
Il subcomandante divenne rapidamente un punto di riferimento per la lotta dei contadini e dei messicani indigeni, un'identità umana che stava iniziando a essere collettiva.
Origini
Marcos ha messo piede in Chiapas con la promozione della teoria maoista insieme ad altri compagni dell’EZLN, ma di fronte ai movimenti indigeni del luogo, trasformò il suo modo di pensare, la sua prassi e il suo discorso.
Il ’Sub’ è solo un paio di occhi con dentro un insieme di occhi di uomini e donne che hanno creato una società diversa, con un'organizzazione autonoma, giusta e solidale: spazi di autogoverno in cui “il popolo governa e il Governo obbedisce".
L'applicazione avviene attraverso diversi metodi, come le cinque regioni conosciute come Caracoles, l'organizzazione regionale che articola i Comuni autonomi ribelli zapatisti.
Ogni Caracol funziona come una sorta di nodo: all’interno articola territorialmente le comunità, e all'esterno sono il primo punto di incontro tra la società civile e gli zapatisti.
Chiapas , Mexico
— Multiforo Alici@ (@multiforoalicio) 3 gennaio 2018
03 de enero de 1998
EZLN
Mujeres empujando a soldados.
“Ellas, pequeñas, diminutas, armadas con esos brazos, con esas manos, los detuvieron en X'oyep”
Foto : Pedro Valtierra pic.twitter.com/F6iqHzt5ES
Il pensiero di Marcos
Tra gli autori a cui si rivolge, si possono citare Louis Althusser, Michel Foucault, Alain Badiou. Uno dei pensatori che lo influenza maggiormente è il marxista italiano Antonio Gramsci, così come Carlos Monsiváis, Emiliano Zapata ed Ernesto "Che" Guevara.
Da Marcos a Galeano
Lunedì 26 maggio 2014, Marcos apparve di fronte ad alcuni media nella comunità di La Realidad in Chiapas per annunciare la fine del "Subcomandante Marcos" la nascita del "subcomandante insurgente Galeano", in omaggio allo zapatista omonimo assassinato poco tempo prima.
Como decía el Subcomandante marcos, ahora Subcomandante Galeano, “Yo soy como soy y tú eres como eres, construyamos un mundo donde yo pueda ser sin dejar de ser yo, donde tú puedas ser sin dejar de ser tú, y donde ni yo ni tú obliguemos al otro a ser como yo o como tú.”
— Juan Morera. (@InColour_) 15 giugno 2018
Il subcomandante Galeano oggi
In un recente incontro tenuto ad aprile, Galeano ha affermato che il capitalismo non permetterà il trionfo di Andrés Manuel López Obrador (AMLO). "L'idra capitalista è impazzita (...) vale per tutto e tutti", ha detto.
“Il capitale non permetterà mai che vincano i Lula, le Dilma, i Kirchner, i Correa, gli Evo e gli Obrador, perché questo significa una tregua, anche se López Obrador è molto misurato e promette tutto", ha affermato il rivoluzionario.
Como hoy, 1983, se fundó en México el Ejército Zapatista de Liberación Nacional, sus ideales y lucha seguirán vigentes mientras exista opresión contra nuestros pueblos. En Bolivia practicamos los lineamientos del subcomandante Marcos, hoy Galeano, gobernamos obedeciendo al pueblo pic.twitter.com/NdgCAkuaUy
— Evo Morales Ayma (@evoespueblo) 17 novembre 2017
Nel dicembre dello scorso anno ha partecipato a un forum chiamato "Coscienze per l'umanità", in cui affermava che in Messico lo stato aveva cessato di esistere. Ora quello che c'è, ha detto, "è una banda di criminali supportata da un gruppo armato che si farà scudo dietro la Ley de Seguridad Interior".
(Traduzione de l’AntiDiplomatico)
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...
di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...
di Alessandro Orsini* C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...
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