L'Ecuador abbandona l'ALBA. Si completa il tradimento di Lenin Moreno



di Fabrizio Verde

Può un presidente eletto con una piattaforma politica ben precisa, caratterizzata dalla forte eredità lasciata dall’amato predecessore poi implementare una politica di segno totalmente opposto. Realizzare un vero e proprio tradimento? Evidentemente sì.

In Ecuador, Lenin Moreno, dopo essere stato eletto per dare continuità a quanto realizzato dal presidente uscente Rafael Correa, capace in un decennio - la cosiddetta ‘decada ganada’ - con la sua Revolucion Ciudadana di risollevare un paese finito nel baratro a causa delle scellerate politiche di neoliberismo selvaggio applicate durante quel periodo buio conosciuto come ‘larga noche neoliberal’, ha deciso di applicare il programma di Guillermo Lasso. Il candidato della destra neoliberista battuto al ballottaggio.

Così dopo aver decretato l’uscita dell’Ecuador dall’UNASUR, Moreno, annuncia che Quito abbandonerà anche l’ALBA. L’organismo basato su cooperazione e solidarietà tra i membri aderenti fortemente voluto da Hugo Chavez e Fidel Castro. Visto come esempio virtuoso di cooperazione anche al di fuori dei confini latinoamericani.

Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri ecuadoriano José Valencia, il quale ha spiegato che l’Ecuador «non continuerà la sua partecipazione all’interno dell’ALBA» e che non «aderirà a nessun altro gruppo di Stati che non favorisca situazioni costruttive».

Per quanto riguarda l’UNASUR, il ministro di Quito ha dichiarato: «Speriamo che l'integrazione di UNASUR possa concretizzarsi in futuro, attraverso misure che facilitino l'adattamento di UNASUR alle nuove richieste regionali».

Ormai le politiche adottate dal governo presieduto da Lenin Moreno sono divenute indistinguibili da quelle di un uomo di destra come l’argentino Mauricio Macri.

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