Alle minacce di guerra contro il Venezuela, la Cina risponde con l'invio dell'Arca della Pace

Si trova ormeggiata nel porto di La Guaira nei pressi della capitale venezuelana Caracas, l’Arca della Pace, una nave ospedale cinese dotata di 300 posti letto e un elicottero, dove il personale medico del gigante asiatico fornirà assistenza medica gratuita ai venezuelani. Di recente, una simile nave, ma con tutt’altro scopo è stata inviata in Colombia dagli Stati Uniti per dare assistenza ai rifugiati che sarebbero in fuga dal Venezuela.



Secondo il presidente venezuelano Nicolas Maduro, l''Arca della pace' rimarrà in Venezuela per circa una settimana. Durante il soggiorno, il comandante cinese della nave incontrerà ufficiali militari e politici e ispezionerà le strutture mediche venezuelane.

La Cina è uno dei principali alleati del Venezuela e l’arrivo della nave è stato concordato durante il recente viaggio a Pechino del presidente venezuelano, che ha dichiarato come l’arrivo della nave medica cinese segni l’inizio di «un’operazione strategica integrata combinata tra i due paesi». Una visita in terra asiatica dove il presidente venezuelano ha siglato una serie di accordi diretti ad attirare investimenti e nuovi prestiti per un paese fortemente colpito dalle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti con l’obiettivo di strangolare l’economia di Caracas. Al contrario di quanto vanno affermando i media afferenti l'opposizione venezuelana, che cercano di rappresentare l'arrivo della nave ospedale come una dispertata richiesta di aiuto avanzata dal presidente Maduro, il quotdiano cinese Global Times spiega che il Venezuela è l'ultima tappa della 'Mission Harmony', un tour iniziato a giugno di quest'anno che ha portato l'Arca della Pace a toccare diversi paesi in varie parti del mondo.

La nave ospedale ha inoltre generato nervosismo negli Stati Uniti secondo quanto evidenzia Mision Verdad. Il New York Times riflette con fastidio che «è un segno degli sforzi di sensibilizzazione della Cina e delle ambizioni di Pechino di espandere gradualmente la sua influenza militare all'estero».

Il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez, ha salutato l’arrivo dell’equipaggio cinese: «È così che si avviano iniziative diplomatiche nel mondo… con azioni concrete di cooperazione e non alimentando le false voci di coloro che suonano il tamburo della guerra».

Secondo Padrino Lopez Venezuela e Cina «condividono un destino comune», in questo momento fondamentale per la resistenza della Rivoluzione Bolivariana agli assalti portati dall’impero.

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