Venezuela, la realtà smentisce la propaganda: i venezuelani continuano a tornare nel proprio paese

L’esodo di massa dal Venezuela è uno dei principali strumenti propagandistici utilizzati per dipingere il paese latinoamericano come fallito. Portato nel baratro dalle politiche di segno socialista implementate nell’ultimo ventennio dalla Rivoluzione Bolivariana.

I media mainstream utilizzano questa narrazione occultando che vi sono tantissimi cittadini venezuelani che tornano nel proprio paese dopo aver provato alcune fallimentari esperienze all’estero. Spesso attirati in maniera subdola, facendogli credere che i paesi vicini fossero una specie di eldorado dove poter vivere una vita felice e serena.

Solo nell’ultimo fine settimana 400 venezuelani sono tornati nel loro paese attraverso il Piano Vuelta a la Patria, promosso dal governo del presidente Nicolás Maduro

Un totale di cinque voli operati dalla compagnia statale Consorcio Venezolano de Industrias Aviation ed Air Services (Conviasa) sono atterrati presso l’aeroporto internazionale di Maiquetia, provenienti da Cile, Ecuador e Perù.

Il presidente di Conviasa, Ramón Velásquez Araguayán, ha dichiarato che fino ad oggi complessivamente 13.380 venezuelani sono stati rimpatriati grazie a questa iniziativa promossa dal governo bolivariano. Ha anche riferito che altri 9.781 cittadini sono registrati in diverse ambasciate del Venezuela nella regione in attesa di tornare nel paese.

A riprova che la narrazione sull’esodo di massa dal Venezuela è quantomeno fallace. Però strumentale a creare quel clima favorevole a livello internazionale per alzare il livello di scontro con il legittimo governo di Caracas, già assediato a livello economico e mediatico.

Il Piano Vuelta a la Patria è stato messo in campo nell’agosto del 2018 su iniziativa del presidente Maduro, per stabilire un ponte aereo e terrestre capace di consentire il ritorno volontario dei cittadini che sono emigrati e trovato una realtà avversa in altre nazioni.

Secondo le testimonianze dei rimpatriati, molti di loro hanno subito esperienze di xenofobia, sfruttamento sul lavoro e mancanza di opportunità nei paesi della regione in cui sono emigrati in cerca di una vita migliore.

Dall'inizio del programma, i venezuelani hanno potuto far ritorno in patria in maniera completamente gratuita da Brasile, Perù, Ecuador, Colombia, Argentina, Repubblica Dominicana, Cile e Panama.

Il piano prevede tre fasi: la registrazione, l'operazione logistica, il trasferimento in Venezuela e il successivo inserimento nel sistema di protezione sociale effettuato dal governo rivoluzionario.

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