Nel silenzio assordante dei media mainstream, comprese le trasmissioni di varietà tipo ‘Le Iene’ sempre pronte ad attaccare la sovranità del Venezuela, si consuma la mattanza dei leader sociali in Colombia.
Il prossimo 5 di aprile presso la Corte penale internazionale (ICC), a L'Aia, sarà presentata una denuncia per spingere la Corte a indagare e giudicare lo sterminio dei leader sociali da parte dello Stato colombiano. Un crimine che, denunciano gli attivisti, continua a causa dell'impunità di cui godono i responsabili.
Il senatore e leader del movimento Colombia Humana, Gustavo Petro, faranno parte della delegazione che andrà a L'Aia, in Olanda, per presentare la denuncia.
Invito a cada colombiano(a) en Europa a pagar un tiquete para viajar a La Haya, Holanda, a acompañarme en la solicitud formal de apertura de investigación de la Corte Penal Internacional, sobre crímenes contra la humanidad cometidos en Colombia. pic.twitter.com/bjMgECKQFs
— Gustavo Petro (@petrogustavo) 24 marzo 2019
«L'ufficio del Procuratore Generale non ha la volontà di indagare e dati gli attacchi anche alla Justicia Especial de Paz non ci resta che presentarci davanti alla Corte Penale Internazionale per chiedere che vengano condotte indagini sui crimini contro l'umanità in Colombia», ha spiegato il politico già candidato a presidente in occasione delle ultime elezioni presidenziali.
L'organizzazione Somos Defensores de Colombia indica che il 91,4% degli omicidi di leader sociali commessi tra il 2009 e il 2017 è rimasto impunito. In effetti, solo 49 casi (8,6 per cento) sono giunti a un verdetto di condanna o assoluzione.
Tra il 2016 e il 2019 sono stati uccisi in Colombia 574 leader sociali, secondo i dati resi noti da Telesur e dal rapporto sui diritti umani "Tutti i nomi, tutte le facce”. L'ultima vittima Argemiro Lopez, un leader della comunità nel villaggio di La Guayacana, assassinato il 17 marzo, che guidava progetti di sostituzione delle colture illecite.
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