Il XXV Foro di San Paolo a Caracas discuterà dell'aggressione USA ai paesi della regione

La XXV edizione del Foro di San Paolo, che si svolgerà dal 25 al 28 di questo mese a Caracas, sarà uno scenario favorevole per discutere l'impatto delle aggressioni economiche e multiformi imposte dal governo degli Stati Uniti contro Venezuela, Cuba e Nicaragua.

Lo ha annunciato Roy Daza, membro della commissione per gli affari internazionali del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV),il quale ha dichiarato che “si affronteranno le minacce di invasione militare che il governo degli Stati Uniti mantiene nei confronti del paese”; poi si affronteranno le contraddizioni del gruppo denominato di Lima, rispetto all'annuncio fatto dalla Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (Celac), di definire questa regione -l’America Latina- come una Zona di Pace.

Ha dichiarto che il Foro di San Paolo è un soggetto politico di 30 anni dove sono rappresentati tutti i movimenti della sinistra in America Latina e nei Caraibi, ha dichiarato alla stampa, dopo aver lasciato una riunione del PSUV presso l’Hotel Alba Caracas, con lo scopo di coordinare i preparativi per questo Foro.

Ha sottolineato la necessità di discutere il processo di dialogo tra il governo nazionale e l'opposizione, un'attività che continua questa settimana alle Barbados.

"Una delle riflessioni del Foro è proprio l'approfondimento di questa iniziativa diplomatica e politica che ovviamente applaudiamo", ha affermato.

Daza ha spiegato che fino ad oggi è stata confermata la presenza di oltre 700 delegati internazionali e si prevede un numero ancora maggiore nelle prossime due settimane.

"Abbiamo la conferma dei partiti politici progressisti dall'Africa, dai paesi arabi, da importanti partiti politici in Asia e dal partito di sinistra europeo che è una federazione di 28 partiti", ha annunciato il leader politico.

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