Venezuela. La farsa dell'umiliazione dei detenuti una trappola contro il chavismo. Parlano il ministro Varela e Vasapollo



di Salvatore Izzo - Faro di Roma

“Per distogliere l’attenzione internazionale, hanno prelevato questi prigionieri, li hanno spogliati e hanno realizzato il video solo come elemento di distrazione. Certamente, questo non toglie il fatto che si tratta di una violazione dei diritti umani, per la quale lo stato venezuelano, il nostro governo rivoluzionario, le nostre istituzioni e organizzazioni stanno già agendo e già hanno individuato le persone responsabili di questi eventi”. La ministra del potere popolare per il servizio carcerario del Venezuela, Iris Varela, commenta in esclusiva per il nostro giornale on line il video diffuso sui social da Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia. “Si tratta di immagini sconvolgenti che richiamano alla memoria il film ‘Salò o le 100 giornate di Sodoma’ di Pasolin. E anche in questo caso l’aberrante messa in scena realizzata per colpire il Chavismo ha una matrice fascista”, spiega Luciano Vasapollo, economista che è stato consulente di Chavez e torna spesso in Venezuela come delegato del rettore della Sapienza per le relazioni con l’America Latina.


“Dobbiamo chiarire all’opinione pubblica che osserva questi fatti con indignazione che lo stato di Anzoátegui ad est del paese, dove si sono svolti, è uno degli stati governati dall’opposizione in Venezuela che ha vinto le elezioni: Azione democratica. Il governatore è dell’Azione democratica e anche il sindaco di quel comune è dell’Azione democratica. Ovviamente supportato da un’alleanza di opposizione”, conferma la ministra, che aggiunnge: “naturalmente, siamo sgomenti e ripudiamo tali atti vergognosi, che violano chiaramente i diritti umani. È intollerabile privare della dignità le persone in un quartier generale di un centro di detenzione della polizia, come è avvenuto nello stato di Anzoátegui ad est del paese e nel comune di Anaco. Già il procuratore generale della Repubblica, il dott. Tarek William Saab, ha nominato i pubblici ministeri sui diritti umani per indagare su questi fatti e, inoltre, sono già stati accusati di responsabilità penale, sia il commissario Hernan Dias che tre ufficiali subordinati di polizia. Sono Jackson Guevara, Jose Fernandez e Jose Mendoza. Questa è stata, fino ad ora, la risposta ufficiale dello stato venezuelano a eventi che ripudiamo dal profondo del nostro senso rivoluzionario e umanistico”.


“Facendo un’analisi politica di questi fatti, ritengo in particolare – continua la professoressa Varela – che un’opposizione che ha perso tutto il rispetto per la dignità umana, la moralità, il patriottismo, possa aver favorito quanto ripreso da questo video dantesco”.


“Il tutto – interviene Vasapollo – è stato realizzato dall’opposizione violenta e di matrice fascista che non ha firmato gli accordi per la riconciliazione e che appoggia le sanzioni criminali oltre ad aver intrapreso azioni eversive con il suo leader Juan Guaidò. E questi abusi nella stazione di polizia sono stati compiuti proprio per togliere l’attenzione dalle azioni criminali dell’opposizione capeghiata da Guaidò che, nelle ultime due settimane, ha ricevuto dure critiche sulla scena internazionale, all’Onu, dove le istanze del governo del presidente legittimo Nicolàs Maduro hanno avuto un forte sostegno”.


“In particolare – sottolinea la ministra Varela – il governocolombiano di Ivan Duque ha fatto una figuraccia tentando di montare un falso positivo con alcune fotografie che sono state successivamente smentite dagli stessi media colombiani, il che ha portato al licenziamento del capo dell’intelligence colombiana. Inoltre, la fotografia del leader dell’opposizione Guaidò, se così si può chiamare, che si è fatto riprendere con una banda di paramilitari, assassini e trafficanti di droga nota come “Los Rastrojos”. Quindi credo, ma questa è un’opinione personale, che viene dalla mia analisi politica come rivoluzionaria, che potrebbe esserci un interesse volto a distogliere l’attenzione da quei fatti che, chiaramente, hanno lasciato un’opposizione nuda nella sua più profonda miseria umana”.


Luciano Vasapollo e Rita Martufi, osservatore alla FAO per la Federazione Sindacale Mondiale e dirigente del Cestes, centro studi dell’Usb, hanno partecipato recentemente a Caracas a una serie di riunioni bilaterali con la ministra iris Varela, responsabile del sistema penitenziario del Venezuela che oggi è uno dei più avanzati grazie alla musica utilizzata come sistema riabilitativo (per il recupero alla vita della società) soprattutto per i giovani e le donne. “Anche nelle carceri – ha osservato il docente – si attua il processo socialista, con la sua declinazione chavista che porta ad una maggiore attenzione alla persona e alla sua dignità che derivano dalla visione profondamente evangelica di Chavez. Questo spinge ad impegnarsi strenuamente nel recupero degli adolescenti e delle giovano mamme. Il socialismo è anche questo”.

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